
Le etichette nutrizionali: cosa è importante sapere prima di comprare un alimento
Abbiamo visto che sulla maggior parte dei prodotti alimentari è riportata l’etichetta nutrizionale, uno strumento che dà importanti indicazioni per valutare un prodotto e confrontarlo con un altro e che, in particolare, ci aiuta a capire se un alimento è adatto alle nostre esigenze dietetiche.
Per poter utilizzare meglio le informazioni che contiene, leggiamo una per una le informazioni sul contenuto calorico e sui principali elementi nutritivi che riporta:
Il valore energetico indica quanta energia ci fornisce ci fornisce l’alimento. Sull’etichetta l’apporto di energia è indicato in Chilocalorie (Kcal) l’unità di misura usata per indicare l’apporto energetico per unità di prodotto (generalmente per 100gr/ml di prodotto o per porzione). E’ un termine “preso in prestito” dal mondo della fisica in cui la caloria è l’unità di misura dell’energia: una Kcal corrisponde a 1000 calorie. Anche il KJ (kilo Joule), indicato in etichetta accanto alle kcal, è un unità di misura dell’energia (1cal=4,186J). Se con la dieta assumiamo più calorie di quelle richieste dal nostro organismo, l’eccesso è convertito in grasso corporeo.
La voce sull’etichetta degli alimenti indica la quantità di grassi (lipidi) contenuta nel prodotto. Nell’organismo i grassi svolgono importanti funzioni energetiche, strutturali e di trasporto, ma non vanno assunti in eccesso: in un’alimentazione corretta dovrebbero fornire il 20-35% delle calorie giornaliere, (con una percentuale di grassi saturi non superiore al 10%). Se assunti in quantità maggiori possono portare a un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
Il valore, riportato nell’etichetta nutrizionale, indica la quantità di acidi grassi saturi presenti rispetto al totale dei grassi. Gli acidi grassi saturi sono una componente dei gliceridi, un tipo di grassi molto diffusi nel nostro organismo (sono la forma in cui il grasso si accumula nel tessuto adiposo). La loro densità ne favorisce l’accumulo nei vasi sanguigni e se consumati in eccesso aumentano i livelli di colesterolo e incrementano il rischio di malattia cardiovascolare. In una dieta corretta non si dovrebbero superare il 10% dei grassi totali assunti.
Esprime il contenuto di carboidrati, chiamati più comunemente zuccheri. Formati da carbonio e acqua, sono la nostra principale fonte di energia. In base alla loro struttura chimica possono essere classificati in zuccheri semplici (fruttosio, glucosio, lattosio e galattosio) e zuccheri complessi (amido e fibra). Il più importante tra tutti è il glucosio perché è la forma in cui il nostro organismo utilizza gli zuccheri. I carboidrati dovrebbero fornire il 45-60% delle calorie giornaliere, suddivisi tra zuccheri semplici e complessi: i primi, che garantisco all’organismo un’energia subito disponibile, non dovrebbero superare il 10% del totale, mentre il resto andrebbe introdotto in forma complessa (amido e fibra) in modo da garantire al nostro organismo una riserva di energia.
Indica la quantità di zuccheri semplici presenti rispetto al totale dei carboidrati.
Indica la quantità di proteine. Formate da amminoacidi, sono le molecole più presenti nell’organismo dove svolgono moltissime funzioni essenziali (struttura, sostegno, protezione, trasporto, deposito…); anche gli enzimi, implicati nei processi cellulari vitali, sono costituiti da proteine. Il nostro organismo non è in grado di sintetizzare alcuni degli aminoacidi (detti amminoacidi essenziali) che costituiscono le proteine che quindi vanno assunti con la dieta quotidianamente.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il fabbisogno proteico giornaliero minimo di un adulto è di circa 0,83 grammi di proteine per chilo corporeo.
Indica il contenuto di sale, o cloruro di sodio. È un minerale che apporta al nostro organismo sodio e cloro, entrambe sostanze fondamentali per il suo funzionamento. Il sodio in particolare è coinvolto nel controllo dei liquidi cellulari, ma un suo consumo eccessivo è una delle cause più comuni della malattia cardiovascolare e di altre importanti patologie. In generale il sodio contenuto negli alimenti è già sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è di 2grammi al giorno, corrispondenti ad un consumo massimo di 5 grammi di sale al giorno per un adulto.
Per alcuni prodotti non c’è l’obbligo di riportare la dichiarazione nutrizionale; ad esempio non comparirà sulle etichette di: acque (anche se gassate e/o aromatizzate), piante aromatiche e spezie, additivi aromi ed enzimi, sale, frutta e verdura (se non confezionati insieme ad altri ingredienti), lieviti, edulcoranti da tavola e gomme da masticare.

Indicazioni complementari, obbligatorie nell’etichetta degli alimenti
Le indicazioni complementari sono informazioni obbligatorie che devono comparire sulla confezione di determinate categorie di alimenti come ad esempio quelli imballati in alcuni gas, o che contengono elevate quantità di caffeina o liquirizia, o a cui sono stati aggiunti fitosteroli o fitostanoli.
Ecco alcuni esempi:
- prodotti (che non siano tè o caffè) con quantitativi di caffeina superiore 150mg/l dovranno riportare la scritta “Tenore elevato di caffeina” e “Non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo di allattamento”
- Alimenti con aggiunta di fitosteroli e fitostanoli (cioè sostanze di origine vegetale che possono concorrere alla riduzione complessiva del colesterolo) ripoteranno la dicitura: “L’alimento è destinato esclusivamente a coloro che intendono ridurre il livello di colesterolo nel sangue” e “Il prodotto potrebbe non essere indicato per le donne in gravidanza o in allattamento e i bambini di età inferiore ai 5 anni”.
Dolciumi o bevande a cui è stata aggiunta liquirizia (in concentrazione pari o superiore a 100mg/kg o per litro) riporteranno dopo l’elenco degli ingredienti “Contiene liquirizia”.


Oltre alle indicazioni obbligatorie, la dichiarazione nutrizionale può informare anche sulla presenza (e la loro quantità) di alcune sostanze che possono essere utili alla nostra dieta come ad esempio:
- gli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, cioè acidi grassi che per la loro particolare struttura chimica possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo
- i polioli, molecole che apportando meno calorie degli zuccheri sono utilizzati come dolcificanti (mannitolo, sorbitolo, xilitolo)
- l’amido e le fibre: sono entrambi carboidrati complessi; i primi rappresentano una riserva di energia, i secondi, pur non essendo digeribili dal nostro organismo, sono importanti per le funzioni intestinali.
- i sali minerali e le vitamine (se presenti in quantità significativa): chiamati anche micronutrienti perché necessarie al nostro corpo in piccole quantità, hanno un ruolo di regolazione importantissimo per le funzioni dell’organismo. Partecipano alla produzione di enzimi, ormoni e altre sostanze che regolano il metabolismo, la crescita, l’attività, lo sviluppo e il funzionamento di organi e sistemi.
Anche nel caso dell’etichetta nutrizionale, le informazioni da leggere sono molte ma, purtroppo, non sono sempre comprensibili e, sicuramente, non sono sufficienti per una “valutazione nutrizionale” facile, immediata e sufficientemente completa. Sia livello europeo che nazionale, ormai da qualche anno, le Istituzioni e tecnici stanno lavorando per migliorare la comprensione delle informazioni nutrizionali attraverso l’introduzione di un’etichetta che utilizzi simboli grafici il cui significato sia facile e intuitivo per i consumatori. Non è un compito facile sia per la difficoltà di concentrare in modo efficace molte informazioni in poco spazio, sia per la necessità di non proporre etichettature che penalizzino quei prodotti (come ad esempio l’olio extravergine di oliva) che, se utilizzati nelle giuste quantità, possono e devono far parte di una dieta corretta. Al momento la certezza è quella di un impegno comune di promuovere tutte le possibili attività che aiutino i consumatori a scegliere e seguire un’alimentazione sana e sostenibile in attesa del 2022, in cui la Commissione europea proporrà un nuovo sistema di etichettatura semplificata che comparirà sul fronte della confezione.
Etichetta alimenti: le indicazioni nutrizionali e le indicazioni sulla salute.
“A basso contenuto calorico”, “senza zuccheri aggiunti”, “ricco di fibre”, “senza grassi saturi”…
Le indicazioni che troviamo sulle confezioni, persino quelle dedicate ai nostri amici animali, sono talmente numerose che spesso non le notiamo neppure o, se le leggiamo, non sappiamo se sia pubblicità o se possiamo fidarci di quello che c’è scritto.
Come orientarci allora tra le molte informazioni riportate sui prodotti? E come capire se sono vere e attendibili?
Per fare chiarezza ed evitare di confondere i consumatori, la Comunità europea nel 2006 ha introdotto un Regolamento (CE n. 1924/2006) proprio per garantire che qualsiasi indicazione sull’etichettatura, presentazione o pubblicità di un alimento nell’Unione europea sia chiara, accurata e basata su prove scientifiche.
Le indicazioni, oggi valide in tutta l’Unione Europea, possono evidenziare sia il basso contenuto di determinati nutrienti potenzialmente pericolosi per la salute se consumati in eccesso, che la presenza di altri, eventualmente utili ad una dieta sana e bilanciata. Queste informazioni sono comunicate attraverso le indicazioni nutrizionali (come ad es. “a basso contenuto di grassi”, “ad alto contenuto di fibre”) e le indicazioni sulla salute (come ad es. “La vitamina D è necessaria per la normale crescita e sviluppo delle ossa nei bambini”).
Gli “strilli” sono tanti e il rischio è quello di perdersi tra numeri e percentuali e, non sempre, è facile capire la differenza tra l’uno e l’altro. In caso di dubbi è comunque possibile consultare il registro pubblico dell’UE delle indicazioni nutrizionali e sulla salute che riporta tutte le indicazioni nutrizionali consentite e tutte le indicazioni sulla salute autorizzate e non.
Resta comunque valido il consiglio di verificare sempre tutti gli ingredienti riportati in etichetta:
un alimento dalle caratteristiche apparentemente “sane” può infatti contenere anche altri componenti che possono essere meno salutari. Ad esempio una barretta “ricca di fibre”, può avere un contenuto elevato di acidi grassi saturi o un succo di frutta essere “ricco di vitamina C” ma anche di zuccheri!
Ricordiamoci che nessun prodotto per quanto ricco di vitamine, fibre o sostanze che aiutano a combattere il colesterolo, potranno mai sostituirsi ad una alimentazione sana, a una corretta attività fisica e, in generale, ad un stile di vita sano.
scopri di più sulle informazioni che ti dà l'etichetta nutrizionale
Le indicazioni nutrizionali sulle etichette alimentari
Per capirne di più ecco qualche modello di indicazione nutrizionale. Parliamo ad esempio di calorie: un prodotto può caratterizzarsi perché apporta poche calorie. In questo l’indicazione nutrizionale ci informa sul suo contenuto di calorie che può essere basso, ridotto o addirittura assente e sull’etichetta troveremo scritto:
A RIDOTTO CONTENUTO CALORICO: il prodotto contiene non più di 40 kcal (170 kJ) / 100 g per i solidi o più di 20 kcal (80 kJ) / 100 ml per i liquidi
SENZA CALORIE: il prodotto contiene non più di 4 kcal (17 kJ) / 100 ml
A BASSO CONTENUTO DI GRASSI: il prodotto contiene non più di 3 g di grassi per 100 g per i solidi o 1,5 g di grassi per 100 ml per i liquidi
SENZA GRASSI: indica che il prodotto contiene non più di 0,5 g di grassi per 100 go 100 ml
A BASSO CONTENUTO DI ZUCCHERI: se il prodotto non contiene più di 5 g di zuccheri per 100 g per i solidi o 2,5 g di zuccheri per 100 ml per i liquidi.
SENZA ZUCCHERI: il prodotto contiene non più di 0,5 g di zuccheri per 100 go 100 ml.
FONTE DI FIBRE: se il prodotto contiene almeno 3 g di fibra per 100 go almeno 1,5 g di fibra per 100 kcal.
FONTE DI PROTEINE: se almeno il 12% del valore energetico dell’alimento è fornito da proteine.
FONTE DI [NOME DELLA VITAMINA / E] E / O [NOME DEL MINERALE / I]: solo se il prodotto contiene almeno il 15/30% della dose giornaliera raccomandata di vitamina e/o minerale
Le indicazioni sulla salute nelle etichette alimentari
Un’indicazione sulla salute è “qualsiasi dichiarazione che afferma, suggerisce, o sottintende l’esistenza di un rapporto tra un alimento o uno dei suoi componenti e la salute” (Art. 2 Reg. 1924/2006).
In altre parole possiamo dire che l’indicazione sulla salute, è un’informazione presente sull’ etichetta (o utilizzata per fini pubblicitari o commerciali) che ci dice che il consumo di un determinato alimento, o uno dei suoi componenti, può fare bene alla salute.
La legge stabilisce che sui prodotti che riportano indicazioni sulla salute devono comparire anche:
• una dicitura relativa all’importanza di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano;


- la quantità dell’alimento e le modalità di consumo necessarie per ottenere l’effetto benefico indicato.
Le indicazioni sulla salute sono di diversi tipo e possono essere:
- sulla salute delle diverse funzioni dell’organismo: sono dichiarazioni relative a sostanze nutritive o di altro genere che possono contribuire alla crescita, sviluppo e normali funzioni del nostro organismo, per esempio “Il calcio è necessario per il mantenimento di ossa normali”;


- sulla riduzione del rischio: sono affermazioni sulla diminuzione del rischio di contrarre una malattia, per esempio “è dimostrato che la sostanza x abbassa/riduce il colesterolo nel sangue”.

Le indicazioni sulla salute, prima di poter essere utilizzate devono essere autorizzate e incluse in un elenco di indicazioni consentito (Registro UE). (https://ec.europa.eu/food/safety/labelling_nutrition/claims/register/public/?event=search)

