Gestire i soldi con equilibrio aiuta a vivere più serenamente e a prevenire situazioni di sovra indebitamento.

Il progetto

Questo sito nasce in Lombardia dall’esperienza di 4 associazioni di tutela dei consumatori per aiutare i cittadini ad affrontare le complessità del mondo bancario e finanziario e evitare condizioni di stress economico.

Molti dei consigli e delle indicazioni riportate partono proprio dalle domande che ci vengono rivolte più spesso dalle persone in difficoltà economica.

Cos'è un prestito

Un prestito è la richiesta e la cessione di denaro che dovrà essere restituito, a chi l’ha concesso, con l’aggiunta dei costi.
 
I fattori che lo compongono sono principalmente due:
  • Gli interessi che sono la somma dovuta come compenso per il solo fatto di avere ricevuto l’importo.
  • Le spese legate al costo del servizio, nei modi e nei tempi stabiliti dal contratto.
Possono concedere dei prestiti gli istituti, le società di credito e anche i privati. Quando la richiesta di prestito viene accolta, chi presta i soldi ottiene un credito. Solitamente chiediamo un prestito per acquistare un bene o un servizio e dilazionarne il pagamento.
 
Per conoscere meglio il mondo dei prestiti  SCARICA LA GUIDA
 

Esiste un prestito riservato ai consumatori?

Si, il Credito al Consumo. Dal punto di vista legale, l’art. 121 del D.LGS 385/93 come novellato dal Decreto Legislativo 141/2016 definisce come
IL CONTRATTO CON CUI UN FINANZIATORE CONCEDE O SI IMPEGNA A CONCEDERE A UN CONSUMATORE UN CREDITO SOTTO FORMA DI DILAZIONE DI PAGAMENTO, DI PRESTITO O DI ALTRA FACILITAZIONE FINANZIARIA 
 
Il credito al consumo (o credito ai consumatori) è normato il Codice del Consumo e dal DL 141/2010, che affiancano il contratto di mutuo (CC. art 1813)
Questo tipo di prestito può avere un importo variabile da 250 euro a 75.000 euro.
 

Esistono quattro tipologie di credito al consumo.

  1. I prestiti finalizzati. Sono finanziamenti per l’acquisto di beni o servizi (prestiti finalizzati). Ad esempio quelli che si stipulano per comprare elettrodomestici o automobili.
  2. I prestiti personali. Sono legati all’acquisto di un bene o di un servizio e non richiedono in che modo verranno spesi i soldi.
  3. Il credito revolving. Permette di fare acquisti con la carta di credito e di addebitare la spesa in rate mensili. Ai costi della carta di credito tradizionale, si aggiungono interessi e spese di gestione.
  4. La cessione del quinto dello stipendio o della pensione. È un prestito concesso solo a lavoratori e a pensionati. Prevede che la rata sia detratta direttamente dalla busta paga o dalla pensione.

Prima di chiedere un prestito

Chiedere un prestito è un’opportunità che va valutata con estrema prudenzaPrima di tutto dobbiamo tenere in considerazione i soldi oggi a nostra disposizione. Poi dobbiamo fare previsioni realistiche sul nostro reddito futuro. Infine dobbiamo valutare attentamente la rata mensile che possiamo permetterci.  Siamo pronti così per scegliere il prestito giusto e senza sorprese.

Le soluzioni alternative

Il prestito è una delle soluzioni che abbiamo per rispondere alle necessità del momento. E possiamo sostenerlo a fronte di un impegno economico dilazionato nel tempo. Ma spesso non è l’unica possibilità da considerare.

Possiamo infatti scegliere di rimandare un acquisto. Possiamo anche provare a risparmiare denaro mese dopo mese. Oppure potremmo chiedere aiuto a parenti, amici o conoscentiQuindi pensiamoci bene, prima di chiederlo!

5 passi prima di chiedere un prestito

Se abbiamo deciso che il prestito è la soluzione migliore per noi, possiamo seguire cinque semplici passi per fare la scelta giusta:

  1. calcoliamo le entrate mensili certe ad oggi;
  2. calcoliamo il nostro patrimonio attuale. Consideriamo ad esempio beni e proprietà come la casa o altro denaro investito;
  3. facciamo una previsione delle entrate future. Le domande sono: guadagnerò di più nei prossimi anni? Oppure meno? Guadagnerò abbastanza per pagare le rate? Quando stimiamo le entrate future, il pericolo più grande è sopravvalutarle;
  4. facciamo poi una stima delle uscite, presenti e future;
  5. siamo pronti per fare il calcolo della rata del prestito che potremmo sostenere ogni mese.

Il calcolo delle uscite

Per calcolare le uscite, abituiamoci a registrare con precisione tutte le nostre spese. Dividiamo quelle fisse da quelle variabili. Le spese fisse possono essere l’affitto, la rata del mutuo, il gas, l’elettricità, le assicurazioni, il fondo pensione… Le spese variabili possono essere le cene al ristorante, la pizzeria, il cinema, la benzina, le spese di abbigliamento… Per essere sicuri di avere annotato tutto, possiamo incrociare i nostri appunti con l’estratto conto della bancaNel calcolo delle uscite future cerchiamo di prevedere i picchi di spesa. Ad esempio il pagamento delle assicurazioni, le tasse scolastiche, le spese di condominio…

Solo così possiamo chiedere un prestito e evitare le crisi di liquidità. E vanno previsti anche gli imprevistiLa rottura dell’auto, del telefono, malattie inattese, la nascita di un figlio…può succedere! Stimiamoli sulla base delle esperienze passate. 

Ricordiamolo! Se ritardiamo il pagamento delle rate il nostro nome viene segnalato alle centrali di rischio. E questo potrebbe pregiudicare la possibilità di chiedere un prestito in futuro.

Il calcolo della rata del prestito

Per capire quanti soldi possiamo destinare alla rata mensile, dobbiamo partire dal reddito. Bankitalia fissa al 30% il livello di guardia (vale a dire il rapporto rata/reddito).  Vuol dire che se guadagniamo 1.000 € la somma delle rate non dovrebbe mai superare i 300€Non è un dogma né una disposizione prevista dalla legge ma una raccomandazione della Banca d’ItaliaPer questo possiamo considerarlo un buon parametro per valutare la nostra “salute finanziaria”. Il 30% è la stessa soglia che usano le banche prima di concedere un prestito. Ma attenzione, non è sempre così!

Alcune volte chi concede un prestito potrebbe essere più attento al proprio tornaconto che agli interessi del clientePotrà quindi offrire prestiti superiori al 30% del nostro reddito.

Non dimentichiamolo. Ciò comporta un serio rischio di non poter rispettare il pagamento delle rate. Dunque spetta a noi non fare il passo più lungo della gamba.

Le applicazioni

Per calcolare la possibile rata di un prestito esistono diverse semplici applicazioni. Non ne consigliamo nessuna in particolare perché spesso sono sviluppate proprio da chi il prestito lo concedePer questo motivo potrebbe esistere un potenziale conflitto di interessi. E la loro affidabilità non è scontata, anche se possono essere un buon punto di partenza.

Credito al consumo: cos'è e chi può chiederlo

Il Credito al consumo è un prestito concesso a un soggetto privato. Ha lo scopo di sostenere i consumi o di rimandare i pagamenti. Chiunque rivesta la qualifica di consumatore, può chiedere Credito al Consumo. Tieni presente che chiedere un prestito è abbastanza semplice per tutti, o quasi. Più complicato è essere certi di poterlo restituire. Molte volte la facilità con cui si può ottenere denaro, porta con sé dei rischi che è bene non sottovalutare.

I requisiti minimi

I requisiti per ottenere un prestito dipendono dalla tipologia di prestito richiesto. In linea generale, per tutti i prestiti i requisiti minimi sono:

  • un’età compresa tra i 18 e 70 anni (alcune banche e finanziarie hanno un’offerta anche per persone di età maggiore);
  • un reddito da lavoro dipendente, da pensione, da lavoro autonomo. Deve essere dimostrabile con busta paga/dichiarazione dei redditi/ cedolino della pensione;
  • la residenza nel territorio italiano;
  • essere titolare di un conto corrente bancario.

Ogni banca, finanziaria o società di prestito ha poi suoi criteri e politiche di rischio. Dipendono dall’affidabilità creditizia del soggetto richiedente.

Cos’è il merito creditizio

La banca o la finanziaria mi darà i soldi che mi servono? La risposta – positiva o negativa – dipende dal merito creditizio del richiedente. È una valutazione che deve essere effettuata da ogni istituto di credito e/o finanziaria. Il merito creditizio esprime l’affidabilità economico-finanziaria del richiedente. Esprime il rischio finanziario connesso all’erogazione del credito a suo favore.

In estrema sintesi è la sua capacità di pagare tutte le rate.

Così, se chi chiede un prestito dispone di un reddito costante e magari elevato, avrà un rating buono. E lo saranno anche le condizioni a cui gli verrà concesso il credito. Se chi chiede un prestito è disoccupato o ha un reddito basso, il prestito potrebbe non concesso. Oppure potrebbe ottenerlo a condizioni poco favorevoli.

Merito creditizio e credito al consumo

Quando una persona chiede credito al consumo, si valuta il suo profilo patrimoniale:

  • Il reddito attuale,
  • la sua solidità,
  • la probabilità di conservarlo per la durata del prestito,
  • il livello di indebitamento,
  • l’entità di precedenti insoluti,
  • la  disponibilità di risorse finanziarie o patrimoniali alternative.

 

Più sono precise le informazioni che forniamo, più sarà precisa la valutazione del merito creditizio. Così il finanziamento sarà più aderente alle nostre esigenze. Per questo è importante arrivare allo sportello, sapendo “quanto si vale” dal punto di vista finanziario.

È possibile valutare il proprio merito creditizio anche con degli strumenti online, piuttosto semplici. Possono aiutarci ma è bene precisare che non possiamo considerarli totalmente affidabili. Se in passato abbiamo avuto dei ritardi nei pagamenti, degli insoluti o altre difficoltà, è più probabile che il prestito venga negato. In questi casi potrebbe essere utile ricorrere alla cessione del quinto dello stipendio e/o della pensione. Oppure alla firma di un coobbligato o di un terzo fideiussore che saranno garanti per te. Soprattutto in questa situazione, valutiamo attentamente la nostra capacità di estinguere il debito. Perché, se non ci riuscissimo, verrebbe coinvolto anche il nostro garante.

Il prestito può essere negato a insindacabile giudizio del finanziatore che non è tenuto a dare spiegazioni. Ma il richiedente a diritto ad essere informato sulle informazioni negative che lo riguardano. Per questo è importante verificare le informazioni che le banche dati hanno su di noi.

Quanto costano i prestiti

I prestiti hanno sempre un costo. Non esistono soluzioni a costo zeroÈ ovvio infatti che le società che propongono i prestiti devono in qualche modo guadagnarciUn prestito “costa” perché la somma che dovremo restituire, pagando le rate, sarà sempre superiore alla cifra che ci è stata prestataAll’importo di partenza dovremo aggiungere i costi del sevizio, i tassi d’interesse, le commissioni, le imposte dovute e quant’altro.

Per scegliere l’offerta più conveniente non basta quindi valutare la rata mensile. Dovremo concentrarci proprio sui costi aggiuntivi del servizio. Non sempre è facile calcolarli perché possono essere numerosi e, talvolta, difficilmente misurabili. Per questo è importante scegliere non solo l’offerta più conveniente ma anche quella più trasparente.

Le principali voci di costo sono:

  • l’importo erogato
  • gli interessi
  • gli oneri accessori
  • le eventuali spese iniziali
  • i costi assicurativi

TAN

TAN significa Tasso Annuo Nominale. È il primo parametro da valutare quando ci avviciniamo a un prestito. Il TAN è il tasso di interesse, espresso in percentuale e su base annua, applicato al capitale finanziatoÈ, in altre parole, l’interesse annuo applicato a un prestito, da riconoscere al finanziatore al termine dell’anno.

Il TAN deve essere calcolato sui 12 mesi e deve essere indicato sul foglio informativo dei prodotti finanziari.

Nel tempo le sue oscillazioni sono state davvero significative. Negli anni 80 superò il 20%, nel 2018 siamo attorno al 6%Molti sono i fattori che hanno inciso su questa variazione. Citiamo, tra i tanti, i tassi di interesse europei, l’inflazione, la disoccupazione, la crisi e le prospettive di crescita.

Il TAN può essere fisso, variabile e misto.

Se è fisso, non cambierà per tutta la durata del prestito.

Se è variabile, varierà in base ai parametri definiti a livello internazionale (Euribor o tasso ufficiale di sconto).

Se è misto, sarà possibile partire con un tasso fisso o variabile e modificarlo durante la durata del prestito.

Generalmente, nel prestito al consumo, i tassi sono fissi.

TAEG

TAEG significa Tasso Annuo Effettivo Globale. È l’indice di costo complessivo del finanziamento.  Riassume quindi in un’unica percentuale, oltre al TAN, tutti i costi a carico del consumatore. Il TAEG ci dice quanto costerà davvero l’intera operazione.

Per questo motivo è certamente l’indicatore più interessante quando valutiamo un prestitoÈ utile anche per difendersi dalle offerte più aggressive, che spesso pubblicizzano un TAN molto basso, lasciando in secondo piano il TAEGSpesso sono offerte di cui diffidare, perché il TAN è solo una delle componenti del costo complessivo del prestito.

A fronte di un ribasso di questo tasso, ad esempio, potrebbe esserci un aumento di altri costi “accessori” che renderebbero l’offerta meno conveniente di altre con TAN più alto.

Nel TAEG, invece, tutte le spese devono essere incluse. Per questo, lo ripetiamo, è il tasso più significativo nella valutazione di un prestito.

Ma quali sono i costi “accessori”?

Tra i più diffusi ci sono:

– le spese di incasso rata

– le spese relative all’invio cartaceo di informazioni periodiche

– le spese relative alle assicurazioni collegate ai contratti di prestito.

Purtroppo non sempre le finanziarie o le banche applicano correttamente la normativaA volte infatti omettono dal calcolo del TAEG alcune voci. Un tipico esempio è quello delle spese assicurative previste da alcuni finanziamenti. Tali spese non sempre sono incluse nel TAEG che risulta, in questo modo, inesatto, incompleto o addirittura ingannevolePer questo è molto importante fare attenzione. Consideriamo attentamente la spesa complessiva.

Analizziamo sempre le singole voci dell’offerta che ci viene proposta.

Confrontiamo sempre anche il TAEG nelle differenti offerte di finanziamento. Ricordiamoci però che il TAEG può essere correttamente confrontato solo se i prestiti presentano le stesse caratteristiche in termini di importo, di durata ed eventuali altri costiQuando confrontiamo due prestiti assicuriamoci, ad esempio, che entrambi i TAEG siano riferiti ai 12 mesiRicordiamoci poi di evidenziare le eventuali spese non inserite nel calcolo del TAEG. Sommiamole infine tra loro, per calcolare il costo effettivo del prestito. In generale, a parità di ammontare finanziato, il TAEG si riduce all’aumentare della durata del prestitoA parità di durata, il TAEG si riduce all’aumentare dell’importo del prestito.

Tassi soglia contro l’usura

Nel 1996 con la legge 108 è stato modificato il reato di usura. Sono stati introdotti dei parametri oggettivi per stabilire quando un prestito è usuraioDi fatto il reato si configura quando i tassi a cui si presta il denaro sono troppo elevati. Ovvero rendono il rimborso molto difficile o addirittura impossibile.

Sono stati quindi introdotti dei “tassi soglia”, cioè delle percentuali entro le quali devono restare gli interessi. Ed è stato stabilito che debbano essere misurati periodicamente. Senza entrare nelle specifiche del calcolo, possiamo dire che la soglia non può mai superare gli 8 punti percentuali rispetto ai tassi effettivi medi globali (Tegm)Secondo quanto prescritto dalla legge, per determinare il tasso di interesse usuraio “si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”Sul sito del Dipartimento del Tesoro è possibile vedere i tassi soglia aggiornati.

Ricordiamoci anche che i finanziatori sono obbligati ad esporre questi tassi sul proprio sito.

A chi chiedere un finanziamento

Si può chiedere un finanziamento a Banche e Finanziarie

In Italia, il prestito può essere chiesto a una banca o a una finanziaria. Questi sono i principali soggetti autorizzati a erogarlo, purché iscritti negli appositi registri. Diversamente, il prestito potrà essere chiesto a un privato.

 

I prestiti non finalizzati

Il “prestito non finalizzato” è un finanziamento concesso  indipendentemente da cosa si vuole acquistare. Il consumatore può quindi disporne liberamente. Per chiedere un prestito non finalizzato parleremo direttamente con la banca o con la finanziaria.Il denaro ci viene erogato direttamente sul conto corrente o tramite assegno bancarioPotremo restituirlo a rate, dal conto corrente, tramite trattenute dirette. Oppure attraverso il pagamento di bollettini postali. Anche se il prestito non è finalizzato, può sempre essere utile comunicare le nostre finalità alla finanziaria.

 

I prestiti finalizzati

I “prestiti finalizzati” sono i finanziamenti destinati all’acquisto di beni o servizi. Il denaro è quindi vincolato a un acquisto specifico (ad esempio l’auto, il frigorifero, la tv, un tablet, un corso di formazione, un viaggio, …)Il finanziamento ci verrà concesso sempre da una banca o da una finanziaria ma cambierà il nostro interlocutoreI dettagli del prestito li definiremo infatti con il venditore del bene e/o servizio che ci proporrà una finanziaria per l’acquisto a rateIl denaro prestato non sarà accreditato sul nostro conto ma verrà destinato direttamente all’esercente.

Spesso quando acquistiamo un bene o servizio a rate non ce ne rendiamo conto. Ma in realtà stiamo sottoscrivendo un vero e proprio contratto di prestito finalizzato. E lo stiamo sottoscrivendo con un soggetto diverso dal commerciante.

Queste considerazioni sono valide anche per gli acquisti sul webSono molte infatti le aziende che offrono la stessa possibilità di acquisto a rate anche per le spese fatte online.

 

Da Sapere!

I mediatori creditizi

La legge riconosce anche la figura del mediatore creditizio o agente in attività finanziariaQuesto svolge intermediazione creditizia, ovvero fa da tramite con le stesse banche o finanziarie.  Il suo ruolo è quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta e quindi tra chi chiede un prestito e chi lo eroga. I mediatori creditizi devono essere iscritti all’Organismo degli agenti e dei mediatori creditizi (OAM).

Da ricordare che l’assistenza degli “intermediari” va retribuita anche se il prestito non va a buon fine.

 

Le garanzie al prestito

Talvolta chi concede il prestito può chiedere delle garanzie reali, come ad esempio il pegno su beni mobili o l’ipoteca su beni immobiliAltre volte gli istituti di credito chiedono altri tipi di garanzia come la co-obbligazione o la fideiussioneNel primo caso viene richiesta la presenza di un altro soggetto, oltre al debitore principale. Ad esempio un genitore o il coniuge. Esso condividerà con quest’ultimo la responsabilità del debito.

Nel secondo caso viene richiesta la presenza di un fideiussore (un parente ma anche una banca o un’assicurazione)Questi si assume la responsabilità di pagare il debito  in caso di inadempimento del debitore (ovvero quando il debitore non paga).

 

Si può chiedere un finanziamento ai privati

Per richiedere un prestito è possibile anche rivolgersi a dei privati. E’ una forma di finanziamento alternativa rispetto a quello proposto da banche o finanziarie che si caratterizza per la mancanza di intermediari (e dei relativi costi). Il prestito tra privati è disciplinato dal codice civile (non dalla normativa che regola il credito al consumo) e, tanto quanto le altre forme di credito, può riservare spiacevoli sorprese. È sempre bene procedere con cautela, verificando attentamente le condizioni contrattuali, gli importi da restituire, i tempi di restituzione e i tassi che, nel caso di prestatori disonesti, possono trasformarsi in forme di usura. Se in passato il prestito privato coinvolgeva per lo più parenti o amici, oggi, lo sviluppo di internet e la crisi economica hanno favorito la nascita di nuove forme di prestito tra privati come il Il prestito tra privati viene chiamato peer-to-peer landing o social landing. Il P2P lending è un prestito personale erogato da privati ad altri privati attraverso siti di imprese od enti di social landing. Non prevede, dunque, il passaggio attraverso i canali tradizionali ( intermediari finanziari autorizzati ai sensi dell’art. 106 del Testo Unico Bancario, il Decreto Legislativo n° 385 del 1993). Non essendovi ancora una disciplina giuridica specifica del social landing, ad oggi il fondamento legale di questa attività è rinvenibile nel contratto di mutuo definito dall’art. 1813 del Codice Civile e può quindi prevedere il pagamento di interessi se espressamente previsti dal contratto.

Lo sviluppo di internet e la crisi economica hanno favorito la nascita di nuove forme di prestitoOggi infatti è possibile chiedere un finanziamento anche a dei privati. In questo caso si parla di peer-to-peer landing o social landing.

Il P2P lending è un prestito personale erogato da privati ad altri privati attraverso siti di imprese o enti di social landingNon essendovi ancora una disciplina giuridica specifica del social landing, ad oggi il fondamento legale di questa attività è rinvenibile nel contratto di mutuo definito dall’art1813 del Codice Civile. Può quindi prevedere il pagamento di interessi, se espressamente previsti dal contratto.

 

Due domande importanti

 

Quali sono le differenze tra un prestito erogato da una banca e quello erogato da una finanziaria?

A livello giuridico non ci sono differenze sostanzialiEntrambe sono soggette alla stessa normativa, incluse quelle riguardanti l’informativa al pubblico. Ciò che cambia in sostanza è il soggetto erogatore, ma non il tipo di servizio.

Per chiedere un finanziamento possiamo per prima cosa rivolgerci alla nostra bancaCon essa può esistere un rapporto consolidato nel tempo. Essa può anche conoscere meglio di altri la nostra “storia finanziaria”.

Poi può essere utile chiedere ad altre banche.  Ma anche a delle finanziarie. L’importante è poter confrontare attentamente più offerte per scegliere quella economicamente più vantaggiosaA parità di condizioni.

 

Come posso valutare qual è l’offerta migliore?

On line esistono dei siti in cui è possibile fare una comparazione fra le diverse offerte. Sono siti che possono dare un’idea, ma non ci mettono al riparo da possibili rischi. Il modo migliore è sempre quello di leggere attentamente la documentazione. Di approfondire bene le condizioni e le variabili più significative. Se persistono dei dubbi, è sempre bene chiedere il supporto delle associazioni dei consumatori.

Oppure chiedere la consulenza di specialisti, a patto che non siano collegati alla società che propone l’offerta.

Che tipi di prestiti personali si possono chiedere?

Tra le diverse forme di prestito, consideriamo in queste pagine solo quelle di “credito al consumo”: un tipo di finanziamento destinato ai consumatori.

Per consumatore si intende una “persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività professionale, imprenditoriale, commerciale o artigianale eventualmente svolta”.

Il credito al consumo quindi non è destinato a imprese né a professionisti, ma a privati. Per questo si parla anche di “Prestito Personale”.

 

Per affrontare in modo completo il tema dei prestiti personali

 

La somma che può essere richiesta è compresa tra i 200€ e i 75.000€. L’istituto del Credito al Consumo è disciplinato dal TUB:  TESTO UNICO BANCARIO – (D.LGS 385/93) agli articoli da 121 A 128 Bis come modificato dal Decreto Legislagtivo 13 agosto 2010 n. 141.

Le tipologie di prestiti personali sono 6.

1) Prestiti finalizzati

Sono prestiti in cui il contratto di credito è legato in modo indissolubile all’acquisto di un bene o di un servizio.

Alcuni esempi possono essere l’acquisto dell’auto, della moto, dell’arredamento di casa.

Ma anche più semplicemente dello smartphone, di un frigorifero, di una crociera, di un abbonamento in palestra…

 

I soggetti coinvolti sono tre:

1. l’acquirente, che contrae il debito;

2. il fornitore, che vende il bene o il servizio oggetto del finanziamento;

3. la finanziaria convenzionata che eroga il prestito.

 

La documentazione da presentare.

Carta d’identità, codice fiscale e, solitamente, anche la busta paga.

Solo nel caso in cui l’importo sia particolarmente elevato, le pratiche di istruttoria diventano più complesse. Ma, solitamente, vengono evase nel tempo che va dall’ordine alla consegna.

 

Quanto costa un prestito finalizzato?

Per calcolare il costo di un prestito finalizzato occorre valutarne il TAEG – tasso annuo effettivo globale. Esso è l’indice di costo complessivo del finanziamento.

Riassume in un’unica cifra percentuale oltre al TAN (Tasso Annuo di Interesse Nominale) anche tutti i costi a carico del consumatore. Di fatto è l’indicatore più interessante quando valutiamo un prestito. Ci dice infatti quanto costerà davvero l’intera operazione.

 

Da sapere sul prestito personale finalizzato

La legge prevede che la risoluzione del contratto di compravendita per inadempimento del venditore comporta anche la risoluzione del contratto di finanziamento. Questo può succedere ad esempio nel caso in cui il bene o il servizio acquistato non venga consegnato. Oppure se ne viene consegnato uno sbagliato o differente. E’ bene ricordare però che la risoluzione del contratto può richiedere un percorso piuttosto “impegnativo” per il consumatore, se non avviene consensualmente. Dal 19 settembre 2010, ovvero dall’ultima riforma del credito al consumo, il consumatore può recedere da un contratto di finanziamento anche solo per diritto di ripensamento. In qualsiasi caso e senza una motivazione particolare, nel termine di 14 giorni dalla stipula del contratto (art. 125-ter “Recesso del consumatore” comma 1 (DLgs. n.141 del 13/08/10).

 

2) Prestiti non finalizzati

Se abbiamo bisogno di più liquidità, possiamo chiedere un prestito a una banca. Oppure a una finanziaria. A differenza del prestito finalizzato, quello non finalizzato non è necessariamente collegato all’acquisto di un bene o di un servizio. I soggetti coinvolti sono due: il consumatore e la banca/finanziaria (l’intermediario creditizio). Quindi la somma non viene data dalla banca/finanziaria a un venditore convenzionato ma direttamente a chi l’ha richiesta. La documentazione da presentare è la seguente: carta d’identità, codice fiscale e, solitamente, anche la busta paga. Solo nel caso in cui l’importo sia particolarmente elevato, le pratiche di istruttoria diventano più complesse.

 

Quanto costa un prestito non finalizzato?

Per calcolare il costo di un prestito non finalizzato occorre valutarne il TAEG – tasso annuo effettivo globale. Esso è l’indice di costo complessivo del finanziamento. Riassume in un’unica cifra percentuale, oltre al TAN (Tasso Annuo di Interesse Nominale), anche tutti i costi a carico del consumatore. Di fatto è l’indicatore più interessante quando valutiamo un prestito. Ci dice infatti quanto costerà davvero l’intera operazione.

 

3) Cessione del quinto

Questa forma di prestito è stata per anni riservata ai lavoratori del settore pubblico. Negli anni ’90 si è diffusa anche tra i dipendenti privati. Con la legge 80/2005 sono stati inclusi anche i lavoratori parasubordinati continuativi (con un contratto di almeno 12 mesi) e i pensionati. La cessione del quinto dello stipendio rientra nei prestiti personali non finalizzati. La sua caratteristica fondamentale riguarda la modalità di rimborso. Le rate sono versate, tramite un trattenuta, dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale e il datore di lavoro non può sottrarsi dal vincolo. L’importo della rata mensile non può superare il 20% del reddito mensile al netto delle ritenute. Varia dunque in base alla retribuzione (o all’assegno previdenziale) e alla durata del prestito. La durata del periodo di rimborso varia dai 12 mesi ai 10 anni. Nel caso dei lavoratori a tempo determinato, la durata del prestito non può superare i mesi che mancano alla fine del contratto.

La cessione del quinto dello stipendio deve sempre essere accompagnata da una polizza sulla vita, contro i rischi di decesso. E contro i rischi di cessazione dell’attività lavorativa e di riduzione dello stipendio, tali da impedire la ritenuta del 20%. Quando viene ceduto il quinto della pensione, il grado di tutela è un po’ più elevato rispetto agli altri prestiti. È l’Inps, infatti, che verifica i requisiti degli intermediari eroganti. È sempre l’Inps che verifica che il tasso applicato non superi la soglia di usura e che siano riportate tutte le spese da sostenere. In questo caso l’importo della rata mensile non deve portare il reddito del pensionato al di sotto della pensione minima garantita per legge.

Quindi, chi vive con la pensione minima non potrà cederne il quinto. Se si hanno più pensioni, da enti previdenziali diversi, l’importo della rata potrà raggiungere il 20% dell’intero reddito percepito.

 

4) Credito Revolving

È una forma di finanziamento legata all’utilizzo di una carta di credito, la “carta revolving“. La carta viene emessa generalmente da una banca o da istituto finanziario. Con questo tipo di credito abbiamo subito a disposizione denaro da spendere. Abbiamo però l’obbligo di restituire la somma utilizzata con rimborsi rateali. L’importo delle rate (generalmente mensili) viene stabilito precedentemente in accordo con l’emittente. Man mano che il consumatore provvede ai rimborsi, la somma concessa si ripristina e può essere nuovamente utilizzata. Si tratta di uno strumento da usare con attenzione per evitare che il debito diventi perenne e gli interessi troppo onerosi. Alle rate viene applicato un tasso d’interesse che può essere anche molto elevato. Inoltre, nel caso in cui vi sia il superamento dell’importo del fido, il cliente deve pagare anche una commissione di massimo scoperto.

 

5) Prestiti di consolidamento

Sono rivolti a chi ha debiti preesistenti, con più creditori. In questo caso, richiediamo un nuovo finanziamento per saldare quelli precedenti. L’importo del nuovo prestito sarà più elevato, ma i tempi di rimborso saranno più lunghi. Solitamente si riducono anche le spese di gestione, perché non sono più frammentate tra operatori diversi. Il prestito di consolidamento può essere utile perché permette di convogliare i debiti in un unico soggetto creditore. Occorre però fare molta attenzione alle condizioni del nuovo accordo. Dovremo verificare in modo particolare la variabile degli interessi dovuti e la durata del contratto.

 

6) Prestito vitalizio

In questa tipologia di prestito, un immobile fa da garanzia reale, tramite l’iscrizione di un’ipoteca di primo grado. Solitamente il prestito vitalizio viene chiesto da persone anziane. Si trovano a dover affrontare cure mediche. A chiedere assistenza domiciliare. Oppure a trasferirsi in residenze specializzate. Non ci sono rate da pagare. Ma al momento del decesso del beneficiario gli eredi hanno, solitamente, un anno per saldare il debito. Altrimenti gli intermediari finanziari potranno rivalersi sull’immobile ipotecato.

Come scegliere il miglior
prestito personale

Non esiste, in assoluto, il miglior prestito. La scelta dipende dalle condizioni che ci vengono proposte e dalle nostre esigenze specificheVediamo le principali differenze.

 

Prestiti finalizzati

Il vantaggio

Coi prestiti finalizzati non dobbiamo sborsare l’intero costo del bene e/o del servizio al momento dell’acquisto. Possiamo infatti dilazionarlo in rate mensili.

L’accesso al credito

L’accesso al credito è semplice. Solitamente la pratica di finanziamento è aperta e chiusa, contestualmente all’acquisto del bene/servizio, presso il punto vendita.
Generalmente non è accessibile ai cattivi pagatori (ovvero a coloro che hanno situazioni di debito in sospeso).

Il costo del finanziamento

Nel lungo periodo, può incidere in modo significativo sull’importo totale da pagare.

Il rischio di sovraindebitamento

Se abusiamo dei prestiti finalizzati, aprendone più di uno, rischiamo di dover pagare una somma totale al di sopra delle nostre possibilità. Tante piccole rate possono fare una grande rata insostenibile.

 

Prestiti personali (non finalizzati)

Il vantaggio

Il denaro viene erogato direttamente sul conto corrente del consumatore che può farne uso libero e immediato.

L’accesso al credito

Talvolta chi concede il prestito può chiedere delle garanzie reali, come ad esempio il pegno su beni mobili o l’ipoteca su beni immobiliAltre volte gli istituti di credito chiedono altri tipi di garanzia come la co-obbligazione o la fideiussioneGeneralmente non è accessibile ai cattivi pagatori (ovvero a coloro che hanno situazioni di debito in sospeso).

Il costo del finanziamento

Ampia possibilità di scelta che permette di scegliere l’offerta più vantaggiosa

Il rischio di sovraindebitamento

Se si abusa dei prestiti la somma di tante piccole rate può portare la spesa mensile ben al disopra della disponibilità personale.

 

Credito revolving

Il vantaggio

La formula di dilazione del debito è molto facile da attivare.

Il rischio di sovraindebitamento

I tassi di interesse sono spesso molto elevati. Il meccanismo di credito può portare a situazioni in cui il debito diventa  perenne. Senza che il debitore (cittadino) ne abbia consapevolezza. Anche per questo, potrebbe non essere il miglior prestito.

 

Cessione del quinto dello stipendio o della pensione

Il vantaggio

La probabilità di vedersi accordare il prestito è alta, poiché vincolata a un’entrata fissa.

L’accesso al credito

Essendo direttamente legato allo stipendio (o alla pensione) la sua concessione non dipende da eventuali problemi di credito passati del richiedente.

Il rischio di sovraindebitamento

Gli interessi richiesti possono essere  elevati e la riduzione dello stipendio/pensione dura a lungo.

 

Prestito tra privati

Il vantaggio

E’ possibile ottenere un prestito anche se segnalati come cattivi pagatori.

L’accesso al credito

È possibile che per l’erogazione del prestito non vengano richieste le garanzie generalmente richieste da banche o finanziarie

Il rischio di sovraindebitamento

Nel caso di prestatori disonesti, può trasformarsi in forme di usura. Potrebbe quindi non essere il miglior prestito.

 

Prestito di consolidamento debiti

Il vantaggio

Consente di convogliare i propri debiti in un unico soggetto creditore. In questo modo è possibile ridurre le spese di gestione, perché non più frammentate tra operatori diversi.

Il rischio di sovraindebitamento

L’importo del nuovo prestito è più elevato e più oneroso. Aumenta inoltre la lunghezza dei tempi di rimborso.

 

Prestito vitalizio

Il vantaggio

Il prestito viene accordato anche a persone molto anziane. Non ci sono rate da pagare.

L’accesso al credito

Come garanzia reale serve un immobile su cui viene trascritta un’ipoteca di primo grado

Il rischio di sovraindebitamento

Se il debito non è saldato gli intermediari finanziari potranno rivalersi sull’immobile ipotecato. Gli eredi hanno, solitamente, un anno per saldare il debito. 

 

Prima di firmare il
contratto di prestito

Cosa dobbiamo sapere prima di firmare il contratto?

 
Prima di concludere un contratto di credito / offerta di finanziamento / contratto di prestito, il finanziatore o l’intermediario del credito devono fornire al consumatore tutte le informazioni che gli consentano di confrontare le diverse offerte di credito sul mercato. Dunque, di prendere una decisione informata e consapevole in merito alla conclusione del contratto di credito. Queste informazioni sono contenute nel modulo “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori”, chiamato modulo SECCI.
 
 
Se chi vi propone un prestito vi fornisce informazioni a voce, se vi mostra una sintesi scritta a mano o un qualunque modulo stampato in cui non sia indicata la dicitura “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori” non fidatevi.
 
È nostro diritto visionare il modulo SECCI prima della firma ed è la nostra più grande garanzia di correttezza di chi ci propone un prestito.
Per aiutarti a riconoscerlo e a leggerlo, di seguito trovi il modulo standard a cui banche e finanziarie devono attenersi.
 
Quali sono le voci più importanti da controllare?
Verifichiamo attentamente che tutte le cifre corrispondano a quelle indicate in precedenza.
In modo particolare controlliamo le voci “Costi connessi”, “Importo totale del credito” e “Importo totale dovuto dal consumatore” e controlliamo una volta di più TAN e TAEG.
In alcuni casi, tra le righe di questo modulo informativo, si nascondono imprecisioni, sorprese, errori o possibili truffe, come la presenza di un’assicurazione non richiesta che può alzare di molto il costo del finanziamento.
 
Di seguito vi proponiamo un modulo SECCI, reale e compilato, a cui abbiamo oscurato i dati sensibili del consumatore e del finanziatore.
Nel contratto in questione il consumatore richiede alla finanziaria un prestito di 50.000 euro.
 
Seguite l’approfondimento che abbiamo fatto: troverete qualche sorpresa…
 
 
1. L’assicurazione (o il contratto accessorio).

 

 

Come possiamo notare dalla figura 1, nella seconda pagina del modulo SECCI è indicato che per ottenere il credito (o per ottenerlo alle condizioni contrattuali offerte) non è obbligatorio sottoscrivere un’assicurazione che garantisca il credito e/o un altro contratto per un servizio accessorio.

 

FIGURA 1

 
 
 

In realtà il consumatore, come si vede dalla figura 2, vede gravato il suo prestito di ben due assicurazioni “facoltative”: 4.256,00 euro di assicurazione CPI Facoltativa e 470 euro di Assicurazione accessoria facoltativa, indicate nella prima pagina del modulo SECCI.

 

FIGURA 2

 
 

2. I costi connessi

 

Ancora alla pagina 2 del SECCI, sotto alla voce Costi Connessi, è riportata la dicitura: “eventuali altri costi derivanti dal contratto di credito”. Dal dettaglio, visibile nella figura 3, si può notare come, ai 54.726,00 euro, si aggiungono:

 
 
1,30 euro per “spesa mensile gestione pratica”;
2,00 euro di “imposta per rendiconto annuale”;
16,00 euro di imposta di bollo di contratto;
500,00 euro di ”Spese di istruttoria/commissioni”.
 
 
 
FIGURA 3

 
 

 

3. Il costo totale del prestito

La cifra su cui il consumatore dovrà pagare gli interessi è dunque cresciuta fino a 55.242,00 euro e sarà su di essa che verrà applicato il TAN stabilito (in questo caso specifico dell’11,52% secondo quanto previsto nell’anno in cui il prestito è stato concesso).
In sintesi, per una rateizzazione mensile di 120 rate di 777 euro, il cittadino a fronte di un prestito di 50.000 euro, dovrà renderne 93.430.
 
 

 

 
FIGURA 4

 

4. TAEG 

Come evidenziato nella figura 5, il TAEG riportato è del 12,46%

In realtà, se calcoliamo il TAEG con un simulatore, includendo correttamente tutti i costi, esso ci risulta essere del 17,99% annuo. 

Decisamente superiore a quello indicato sul SECCI consegnato al consumatore.

 

 
FIGURA 5

 

 

Si tratta, e lo ribadiamo, di un caso reale. 

Dopo che abbiamo approvato le condizioni di un contratto con la nostra firma, seppur talvolta in modo inconsapevole, è poi molto difficile per il consumatore rigettarlo. Le cifre riportate sono impressionanti. E ci chiamano a prestare la massima attenzione a tutto quanto siamo chiamati a firmare

Esercitiamo quindi il nostro diritto di ricevere una bozza stampata del contratto e del modulo SECCI prima della firma. Nel dubbio è sempre meglio prendere tempo, qualunque sia l’urgenza del prestito. Per non trovarsi poi, in un secondo momento, in una situazione ancora peggiore di quella di partenza.

Suggerimenti per non
avere troppi debiti

Da tenere a mente!

Chiediamoci sempre, una volta in più, se il prestito che vogliamo è sostenibile. È fondamentale per non avere troppi debiti in futuro. Se lo è, abituiamoci a chiedere più preventivi. Quando siamo vicini alla firma, leggiamo ogni riga del contratto. Controlliamo tutte le voci più importanti (soprattutto il TAEG). Cerchiamo di capire se ci sono costi non esplicitati o rischi di truffa. Se non capiamo qualcosa, prendiamo tempo. Non esistono offerte imperdibili.

Facciamoci aiutare da chi è più preparato di noi e da chi non lo fa per interesse. Come ad esempio le associazioni dei consumatori, a cui puoi sempre rivolgerti gratuitamente.

Se hai già troppi debiti, CHIEDICI AIUTO

 

Ecco di seguito alcune delle cose più importanti da considerare per non rischiare.

 

TAN e TAEG

Sono le voci più importanti per valutare un finanziamento. A volte le percentuali esposte non sono trasparenti. E alcune voci di spesa, come le assicurazioni, non vengono incluse nel calcolo. Per questo è sempre importante leggere i contratti per intero, facendo molta attenzione. In caso di dubbi, è utile farsi aiutare da professionisti terzi o dalle associazioni dei consumatori. Il “finto TAEG”, ovvero un tasso di interesse che non include tutte le spese, è una delle criticità più diffuse.

A tasso zero

Molte volte si sente usare l’espressione “a tasso zero”. Questa formula può nascondere dei tranelli. È possibile ad esempio che si riferisca al TAN e non al TAEG (che misura il costo effettivo del finanziamento). In questo caso i costi effettivi del prestito vengono omessi.

Carta revolving

Le carte revolving sono tra le forme più pericolose di credito. Sono molte le persone che ne hanno abusato e si sono ritrovate con troppi debiti. Il meccanismo è semplice, o apparentemente semplice. Ma la carta revolving finisce per prolungare nel tempo la dipendenza dal credito. Cresce così il rischio di esporci a situazioni di sovra indebitamento.

Moduli e firme

A volte può succedere che chi propone un prestito ci spieghi molto bene a voce le condizioni del contratto. Potrà farlo con apparente precisione e chiarezza. Per poi sottoporci i documenti da firmare come una semplice formalità. Non corriamo rischi.

La lettura dei dettagli del contratto, per quanto spesso lunga e complicata, è sempre necessaria. Meglio prendere tempo. Rimandiamo la firma piuttosto che firmare un contratto che rischia di non corrispondere a quanto espresso a voce. Ancora una volta potranno venirvi in aiuto le associazioni dei consumatori.

Prestiti online

Le tariffe di un prestito on line a volte possono essere convenienti. Occorre però fare molta attenzione prima di firmare un contratto. La facilità con cui spesso si possono svolgere tutte le operazioni rischia di condurre a scelte affrettate. Controlliamo ogni dettaglio. Leggiamo attentamente i documenti. Facciamoci aiutare da persone più competenti di noi. Ricordiamoci di stampare sempre i documenti e le condizioni per una verifica puntuale.

Le offerte da non perdere

A volte, chi propone un’offerta di prestito, sembra offrire condizioni imperdibili. A volte indica tassi di interesse estremamente vantaggiosi. Ma è proprio quando le offerte sembrano molto interessanti che è bene valutare le proposte con più attenzione, per non ritrovarsi con troppi debiti. È facile infatti che l’entusiasmo per un’offerta che ci pare eccezionale ci porti a trascurare dettagli importanti. Perché abbiamo paura di perderla. Il suggerimento è sempre quello di non farsi prendere dalla fretta. Non esistono infatti occasioni imperdibili. Ed è proprio quando lo sembrano che spesso si nascondono condizioni poco trasparenti. O possibili truffe.

Le pubblicità

Le pubblicità sui prestiti mettono spesso in risalto tassi di interesse molto bassi. Offerte convenienti. Prezzi vantaggiosi. Sottolineano la facilità con cui possiamo avere un prestito. Incantano l’ascoltatore suggerendogli il modo più facile per realizzare i suoi sogni. Altre volte utilizzano i bambini per veicolare i bisogni e i sogni degli adulti. Quando siamo colpiti dalla pubblicità, è comunque molto importante ragionare attentamente sui contenuti dell’offerta reale. Approfondiamo tutti quei dettagli che, necessariamente, vengono semplificati nel messaggio pubblicitario.

Glossario

A

ADR Alternative Dispute Resolution

Gli ADR (“risoluzione alternativa delle controversie”) sono una serie di metodi, strumenti, tecniche e procedimenti (come ad esempio la conciliazione, la mediazione, l’arbitrato) di risoluzione di controversie di tipo legale alternative al procedimento giurisdizionale ordinario.
 

Arbitro Bancario Finanziario – ABF

E’ un organismo di risoluzione alternativa delle controversie fra banche o altri intermediari e clienti al quale è possibile rivolgersi dopo avere presentato senza successo un reclamo scritto all’intermediario. (www.arbitrobancariofinanziario.it).
 

Arbitro per le controversie finanziarie – ACF

E’ un organismo di risoluzione alternativa delle controversie finanziarie per i casi in cui vi siano violazioni degli obblighi di diligenza, informazione, trasparenza correttezza da parte degli intermediari. (www.acf.consob.it) La differenza sostanziale, che dovrebbe consentire il successo del nuovo sistema di Arbitrato, è costituita proprio dall’obbligo di adesione posto a carico dei soggetti vigilati (sinora non prevista).
 

Assegno

E’ uno strumento di pagamento che consente al titolare di un conto corrente bancario (o postale) di effettuare un pagamento in sostituzione del denaro contante; esistono diversi tipi di assegni: – Bancario: consente di effettuare un pagamento a un altro soggetto o a se stesso; perché sia liquidato, occorrono disponibilità di denaro sul conto corrente sufficiente ad onorare l’assegno (rapporto di provvista) e l’autorizzazione da parte della banca a emettere assegni; – Circolare: è un assegno sempre “coperto”, perché relativo a somme presenti sul proprio conto corrente; viene emesso direttamente da una banca su richiesta specifica del cliente ed è pagabile “a vista” al beneficiario indicato.
 

ATM

Gli ATM, o Automatic Teller Machine, sono sportelli automatici presso cui è possibile effettuare alcune operazioni bancarie (prelievo di contanti, ricariche telefoniche, pagamenti di bollettini..)
 

Azioni

Sono titoli di capitale acquistando i quali si diviene soci della società emittente e si partecipa al rischio economico della medesima; distribuiscono dividendi annuali, salvo che l’assemblea dei soci decida di non distribuire nulla, e possono essere rimborsate; si distinguono diverse specie di azioni: – azioni ordinarie, – azioni postergate nelle perdite (che si caratterizzano per la diversa incidenza della partecipazione nelle perdite rispetto alle azioni ordinarie), – azioni privilegiate nella distribuzione degli utili (a cui è attribuita una quota maggiorata di utili rispetto a quella di competenza delle azioni ordinarie), – azioni di risparmio (che sono prive del diritto di voto, ma hanno privilegi di natura patrimoniale).
B

Bail in – Direttiva europea Brrd ( Bank Recovery and Resolution Directive)

E’ una Direttiva europea, entrata in vigore nel 2016: impone che a gestire le crisi degli istituti di credito siano risorse private, ovvero lo Stato non può più intervenire direttamente nei fallimenti delle banche. Come per tutte le imprese private, in caso di crisi o di fallimento, saranno i “proprietari” della banca, ovvero gli azionisti, i primi a pagare. Il ‘bail in’ prevede, in caso di crisi, che il primo ad essere aggredito sia il capitale degli azionisti, (con l’azzeramento del valore delle azioni); nel caso in cui il contributo non sia sufficiente, sono chiamati a intervenire i titolari di altre categorie di strumenti finanziari emessi dalla banca stessa, secondo un ordine che incide sul rischio dell’investimento (azioni e altri strumenti finanziari di capitale (in successione: titoli subordinati senza garanzia, obbligazioni junior, crediti non garantiti). Saranno infine aggrediti i conti correnti superiori a 100.000 euro (200mila se il conto è cointestato) delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese per la parte eccedente i 100.000 euro.
 

 

Banca

E’ un istituto di intermediazione finanziaria che opera raccogliendo fondi e concedendo prestiti a interesse. I principali servizi bancari e finanziari che offre sono: conti correnti, mutui, prestiti, investimenti.
 

 

Banca d’Italia

La Banca di Italia è la banca centrale della Repubblica italiana; è un istituto di diritto pubblico, regolato da norme nazionali ed europee. E’ parte integrante dell’Eurosistema, composto dalle banche centrali nazionali dell’area euro e dalla Banca centrale europea. L’Eurosistema e le banche centrali degli Stati membri dell’Unione europea che non hanno adottato l’euro compongono il Sistema europeo di banche. Persegue finalità d’interesse generale nel settore monetario e finanziario: il mantenimento della stabilità dei prezzi, obiettivo principale dell’Eurosistema in conformità al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea; la stabilità e l’efficienza del sistema finanziario, in attuazione del principio della tutela del risparmio sancito dalla Costituzione (Art. 47 – La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito), e gli altri compiti ad essa affidati dall’ordinamento nazionale. ( http://www.bancaditalia.it)
 

 

Bilancio familiare

E’ uno strumento per monitorare la propria situazione economica e gestire al meglio le risorse disponibili. E’ un prospetto costruito sulle entrate e sulle uscite effettive; permettendo di valutare la sostenibilità delle proprie spese in relazione al reddito disponibile, fornisce la possibilità di analizzare la situazione e, se necessario, apportare dei correttivi (intervenendo ad esempio sulle spese “comprimibili” ovvero non necessarie).

 

Bonifico

Permette di trasferire somme di denaro sul conto di un beneficiario. Dal 1° agosto 2014 i bonifici in euro vengono gestiti secondo uno standard europeo: il SEPA Credit Transfer –STC. Per effettuare un bonifico è necessario fornire unicamente e obbligatoriamente il codice IBAN del beneficiario, che identifica in modo univoco il conto di destinazione dei fondi.
 

 
Borsa Italiana
È la società che si occupa dell’organizzazione, gestione e funzionamento del mercato azionario italiano, al fine di promuoverne lo sviluppo e di massimizzarne la liquidità, la trasparenza, la competitività e l’efficienza.
C
Carte di pagamento
Le carte di pagamento possono essere di credito, di debito, prepagate. Rilasciate sulla base di un contratto da una banca o un intermediario finanziario autorizzato, sono generalmente tesserine plastificate dotate di un microchip e/o una banda magnetica e consentono di prelevare contante da sportelli automatici (ATM), pagare presso gli esercenti (tramite POS – Point Of Sale), concludere transazioni di commercio elettronico in internet. Il pagamento può avvenire: digitando un codice segreto (PIN); apponendo la propria firma sulla ricevuta di pagamento; accostando la tessera all’apparecchiatura di accettazione presente nel punto vendita (se la carta è abilitata a tale tecnologia). Sono ormai diffuse anche le così dette “carte virtuali” che consentono di effettuare alcune operazioni di pagamento tramite smartphone o altro dispositivo mobile (tablet). Le carte di pagamento possono essere di credito, di debito, prepagate. Carta di credito È un servizio a pagamento (costo annuo della carta) che consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e prelievi di contante presso gli sportelli automatici. Gli importi spesi, anticipati dalla banca, sono pagati dal titolare della carta in un momento successivo all’utilizzo, solitamente con cadenza mensile in un’unica soluzione o a rate. Generalmente sugli acquisti e i prelievi sono previste delle commissioni ed è previsto un massimale di spesa mensile (concordato con chi ha emesso la carta). Carta di credito revolving Vedi credito al consumo Carta di debito È un servizio a pagamento (canone annuo di gestione della carta) che consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e presso gli sportelli automatici (ATM), il prelievo di contante, il pagamento di bollette e ricariche telefoniche, la possibilità di accedere ad altri servizi. A differenza della carta di credito, le operazioni vengono addebitate di volta in volta sul conto del debitore: l’esecuzione dell’operazione presuppone quindi la presenza dei fondi sul relativo conto corrente. Generalmente sugli acquisti e i prelievi è previsto un massimale di spesa che si distingue a secondo dell’utilizzo in: – massimale di utilizzo per i pagamenti tramite POS, – massimale giornaliero per prelievi da ATM, – massimale mensile per prelievi da ATM. L’acquisto tramite POS è sempre gratuito mentre il prelievo presso ATM di altre banche o all’estero può prevedere il pagamento di una commissione. La sicurezza della carta è garantita dal chip presente sulla carta e il codice segreto PIN (Personal Identification Number). Carta prepagata È un servizio a pagamento (costo di attivazione ed eventuale costo di ricarica) che consente di effettuare pagamenti, acquisti on line e prelievi attingendo da una somma pre-depositata dal titolare presso la banca o l’intermediario autorizzato che ha emesso la carta (emittente). Per ottenere una carta prepagata non è necessario essere titolari di un conto corrente anche se queste carte, possono essere dotate di codice IBAN (in questo caso si parla di “Carta di conto”) e quindi essere abilitate a ricevere accrediti e effettuare pagamenti al pari di un conto, tramite ad esempio bonifici o addebiti diretti; generalmente per le Carte di conto è previsto un canone annuo, un costo di emissione, eventuali costi di ricarica e commissioni per servizi disposti mediante la carta o prelievi presso altri istituti La carta prepagata può essere nominativa o anonima e si distingue in: – ricaricabile: la somma disponibile può essere ricostituita tramite ricarica in base a limiti predeterminati (per le nominative in base a quanto stabilito dall’emittente, per le anonime di norma fino ad un massimo di 2.500 euro) presso banche, sportelli ATM, tramite internet, home banking e telefonicamente. – non ricaricabile: sono “carte usa e getta” e una volta esaurito l’importo la carta non può essere nè ricaricata né utilizzata. Il prelievo di contante è gratuito se effettuato presso gli ATM della propria banca (o di una banca dello stesso gruppo bancario), può avere un costo se effettuato su altri ATM, mentre se avviene all’estero è previsto il pagamento di una percentuale calcolato sull’importo prelevato. La sicurezza della carta è garantita dal chip presente sulla carta e il codice segreto PIN (Personal Identification Number).
 

 
Centrale dei Rischi (CR)
E’ un sistema informativo sull’indebitamento della clientela verso le banche e le società finanziarie (intermediari). La Banca d’Italia riceve mensilmente dagli intermediari il totale dei crediti verso i propri clienti, sia i crediti in sofferenza sia quelli pari o superiori a 30.000 euro. La Banca d’Italia fornisce mensilmente agli intermediari le informazioni sul debito totale verso il sistema creditizio di ciascun cliente segnalato. La Centrale dei Rischi ha le funzioni di: – migliorare il processo di valutazione del merito di credito della clientela, – innalzare la qualità del credito concesso dagli intermediari, – rafforzare la stabilità finanziaria del sistema creditizio. I dati della CR sono riservati: per conoscere la propria posizione presso la Centrale dei Rischi occorre rivolgersi alle Filiali della Banca d’Italia. In Italia operano altri sistemi di rilevazione centralizzata dei rischi, “Sistemi di informazioni creditizie” (SIC): sono di natura privata e non gestiti dalla Banca d’Italia.
 

 
Codice ISIN
E’ un codice internazionale che identifica univocamente ciascuno strumento finanziario.
 

 
Collocamento
Servizio di investimento svolto da intermediari autorizzati che si concretizza nella diffusione e distribuzione sul mercato di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni e titoli di stato) di nuova emissione, oppure già in circolazione.
 

 
Commissione di massimo scoperto
È relativa ad un contratto di apertura di credito (fido bancario) e corrisponde a quanto pagato dal cliente per compensare l’intermediario dell’onere di dover essere sempre in grado di fronteggiare una rapida espansione nell’utilizzo dello scoperto di conto.
 

 
Consob – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa
E’ l’organo di controllo del mercato finanziario italiano. Istituita nel 1974 (legge n. 216 del 7 giugno 1974) è un’autorità amministrativa indipendente, dotata in base alla legge n. 281 del 1985, di personalità giuridica e piena autonomia. Si caratterizza per attività rivolte alla tutela degli investitori, all’efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano. La Consob è membro dell’ Esma (European Securities and Markets Authority), l’organo europeo che riunisce le autorità di controllo sui mercati finanziari di 28 paesi dell’Area Economica Europea. (https://www.acf.consob.it)
 

 
Consulente finanziario indipendente
In base alla direttiva Mifid qualunque soggetto giuridico in possesso di determinati requisiti (art. 18 bis Tuf) può erogare un servizio di consulenza finanziaria.
 

 
Consulenza attiva
Quando l’intermediario raccomanda personalmente l’acquisto di un determinato strumento finanziario al cliente.
 

 
Consulenza passiva
Si può richiedere all’intermediario finanziario nel caso in cui il cliente decida di acquistare uno strumento finanziario di “propria iniziativa”; in questo caso l’intermediario si limiterà a verificare (si parla di giudizio di “appropriatezza”) che tale strumento finanziario sia “appropriato”, ossia coerente al solo parametro di “conoscenza ed esperienza”.
 

 
Conto Corrente
E’ un contratto con cui il cliente dà incarico alla banca di custodire il proprio denaro e di compiere, dietro suo ordine, alcune operazioni. I servizi più comuni sono il deposito/prelievo di denaro e l’accesso a servizi di pagamento (carte di pagamento, assegni, bonifici, ecc.); al conto corrente possono essere collegati altri prodotti/servizi (dossier titoli, cassette di sicurezza,..). L’apertura di un conto corrente richiede la maggiore età e la presentazione del codice fiscale e di un documento di identità in corso di validità; è possibile, inoltre, che un conto corrente abbia più titolari: in questo caso si parla di Conto corrente cointestato che potrà essere: – con firma congiunta, se le operazioni possono essere effettuate solo con la firma di tutti i cointestatari; – con firma disgiunta, se ogni cointestatario può eseguire tutte le operazioni (compresa la chiusura) indipendentemente dall’approvazione degli altri titolari. Gli intestatari possono comunque decidere di stabilire delle limitazioni relative alle operazioni effettuabili o agli importi della varie transazioni. Tutti i cointestatari del conto corrente (a firma congiunta o disgiunta) sono responsabili in solido per eventuali scoperti e in caso di mancato rientro la banca può decidere di agire sui beni personali di ognuno di essi. In caso di delega, ovvero quando un correntista delega una persona di sua fiducia (procuratore o delegato) a effettuare operazioni al suo posto, le responsabilità per eventuali scoperti rimane all’intestatario/i. Il delegato, inoltre, non ha proprietà delle somme sul conto corrente di cui è delegato, nè può disporne la chiusura. – Conto corrente – costi Il conto corrente ha dei costi che si distinguono in costi fissi e costi variabili. Costi fissi: sono spese fisse di gestione (ad esempio le spese di tenuta conto) il cui ammontare è indipendente dal tipo e dal numero di movimenti che vengono effettuati e sono: – il canone annuo, relativo al possesso del conto, può includere un numero limitato (“con franchigia”) o illimitato di operazioni gratuite (“senza franchigia”) e viene addebitato con la frequenza stabilita nel contratto con la banca; – le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente (estratto conto e documento di sintesi): sono documenti che riportano in modo analitico lo svolgimento del rapporto cliente-banca e le relative condizioni economiche. La banca è obbligata ad inviarle almeno una volta all’anno; la periodicità e la modalità dell’invio si possono concordare con la banca (se vengono trasmesse con strumenti telematici, sono gratuite). – i canoni delle carte di pagamento e dell’home banking e l’imposta di bollo: se previsti, rientrano nei costi fissi Costi variabili: sono costi che variano in base al tipo, alla modalità (tipo di canale utilizzato per l’operazione: filiale, online, ATM) e al numero di operazioni che si eseguono (ad esempio: prelievo di denaro con la carta di debito, incasso assegni) e la loro entità è stabilita dalle condizioni contrattuali. Tra i costi variabili si ricordano: – le spese per la registrazione di ogni operazione effettuata sul conto, – le spese di liquidazione periodica (calcolo di interessi e oneri), – le commissioni per bonifici, addebiti diretti e prelievi, – le commissioni per il pagamento di imposte e tasse, – interessi e altri oneri in caso di scoperto. – Conto corrente – tipologie In base all’operatività, ai servizi e ai costi ad essi collegati, esistono diverse tipologie di conti correnti, tra cui: – Conto ordinario o a consumo: le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate, ovvero il costo aumenta all’aumentare del numero di operazioni. – Conto a pacchetto: a fronte di un canone fisso si hanno a disposizione determinati servizi e operazioni; il “pacchetto” può comprendere un numero limitato di operazioni (conto“con franchigia”) o prevedere che il numero di operazioni sia illimitato (conto “senza franchigia”). – Conto di base: destinato a chi ha esigenze finanziarie limitate e poca operatività, prevede il pagamento di un canone annuale onmicomprensivo, a fronte del quale si può disporre di un numero limitato di operazioni e di alcuni servizi (come ad esempio carta di debito, accredito della pensione o dello stipendio, versamento di contanti o di assegni bancari e circolari, prelievo di contante, domiciliazione delle principali utenze domestiche). Il conto di base non prevede: la possibilità di emettere assegni, di utilizzare la carta di credito, di accedere forme di finanziamento e al deposito titoli per gli investimenti, di essere scoperti (andare in rosso), la remunerazione degli interessi. I cittadini socialmente svantaggiati (con ISEE – Indicatore della Situazione Economica Equivalente in corso di validità inferiore a 8.000 euro ) possono usufruire gratuitamente del conto e non pagano l’imposta di bollo mentre, i pensionati (con pensioni fino a 18.000 euro annui) hanno diritto alla gratuità se il conto destinato all’accredito della pensione e solo per un determinato numero e tipo di operazioni e servizi.
 

 
Conto Corrente Online (remote banking)
E’ una tipologia di conto che permette l’accessibilità a diverse operazioni bancarie (verifica dei movimenti, bonifici, ricariche di carte prepagate, ricariche telefoniche) per via telematica o telefonica. In base ai canali utilizzati si distinguono: internet banking (accessibile tramite internet), phone banking (accessibile tramite telefono fisso) e mobile banking (accessibile tramite cellulare). Il loro utilizzo, per garantire sicurezza e privacy, richiede generalmente un codice utente (sequenza di numeri e lettere che individuano il proprio account), una password (codice segreto personale) e spesso un token (un dispositivo elettronico per autenticarsi nell’applicazione).
 

 
Contratto
E’ l’accordo di due o più parti per costituire regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale (art. 1321 CC).
 

 
Contratto quadro” o “contratto per i servizi di investimento”
E’ il “contratto disciplinante i servizi di collocamento, di negoziazione per conto proprio, di esecuzione di ordini per conto dei clienti, di ricezione e trasmissione ordini, di consulenza”. Attraverso tale contratto l’intermediario può acquistare (e vendere) su ordine del cliente strumenti finanziari che poi verranno immessi nel dossier titoli dello stesso (creato attraverso il “contratto di deposito titoli a custodia ed amministrazione” solitamente contenuto nel contratto quadro).
 

 
Credito al Consumo
E’ una forma di prestito concessa ai consumatori (persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività professionale, imprenditoriale, commerciale o artigianale eventualmente svolta), di importo non inferiore a 250 euro e non superiore a 75.000 euro. Esistono quattro tipologie di credito ai consumatori: – I finanziamenti destinati all’acquisto di beni o servizi (prestiti finalizzati), come ad esempio quelli che si stipulano per comprare elettrodomestici o automobili. Il debito complessivo è dato dal costo del bene o servizio sommato al tasso d’interesse, alle commissioni, alle imposte dovute e tutte le altre spese. L’importo del prestito viene erogato al venditore del bene/servizio e non al richiedente il finanziamento. – I prestiti personali che non sono legati all’acquisto di un bene o di un servizio e non richiedono che venga specificato in che modo verranno spesi i soldi. La somma di denaro viene erogata direttamente al richiedente, che ne potrà disporre in totale autonomia. – Il credito revolving, è una forma di finanziamento – spesso legata all’utilizzo di una carta di credito -“carta revolving” emessa da una banca o istituto finanziario. Con questo tipo di credito si mette a disposizione del consumatore un importo di denaro, con l’obbligo di restituire la somma utilizzata con rimborsi – generalmente mensili (gli importi vengono addebitati in rate mensili stabilite precedentemente in accordo con l’emittente). Man mano che il consumatore provvede ai rimborsi, la somma concessa si ripristina e può essere nuovamente utilizzata. Si tratta di uno strumento da utilizzare con attenzione per evitare che il debito diventi perenne e gli interessi troppo onerosi. Alle rate viene applicato un tasso d’interesse che può essere anche molto elevato. Inoltre, nel caso in cui vi sia il superamento dell’importo del fido, il cliente deve pagare anche una commissione di massimo scoperto. – La cessione del quinto dello stipendio o della pensione, una forma di prestito concessa a un lavoratore dipendente o a un pensionato, che prevede che la rata di rimborso del prestito sia detratta direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Il datore di lavoro non può sottrarsi al vincolo dell’1/5 della busta paga. E’ bene sapere che questa forma di prestito prevede polizze assicurative obbligatorie.
D
Derivati
Strumenti finanziari il cui valore deriva o dall’andamento del valore di una attività o dal verificarsi in futuro di un evento osservabile oggettivamente; l’attività o l’evento costituiscono il “sottostante” dello strumento derivato; ogni derivato ha ad oggetto una previsione sull’andamento futuro di un particolare indice di prezzo. Una delle caratteristiche peculiari del derivato è quella di essere uno strumento finanziario acquistabile sui mercati da un numero indefinito di scommettitori che non vantano alcun rapporto diretto col titolo (o col bene) sottostante o che, in altre parole, non sono direttamente coinvolti nell’operazione finanziaria dal cui andamento il prodotto derivato trae il suo valore. I derivati sono negoziati o “nel mercato regolamentato” o “nel mercato non regolamentato. I principali derivati sono: – Il “contratto a termine” (accordo tra due soggetti per la consegna di una determinata quantità di un certo sottostante ad un prezzo e ad una data prefissati) che può essere stipulato nel mercato regolamentato (si parla di “contratto future”) o nel mercato non regolamentato (si parla di “contratto forward”); – Il “contratto swap o scambio” (accordo stipulato nel mercato non regolamentato tra due soggetti per scambiare tra di loro a date certe dei flussi di pagamenti, espressi nella stessa valuta o in valute differenti); – “contratto di opzione” (contratto che attribuisce il diritto, non l’obbligo, di comprare (opzione call) o di vendere (opzione put) una data quantità di un bene (sottostante) ad un prezzo prefissato entro una data certa).
 

 
Descrizione generale della natura e dei rischi degli strumenti finanziari trattati
E’ un documento che illustra i vari generi di strumenti finanziari acquistabili e i relativi rischi (spesso contenuta nel contratto quadro).
 

 
Diritti di opzione
Sono titoli rappresentativi della facoltà, riconosciuta agli azionisti e ai possessori di obbligazioni convertibili in azioni, di sottoscrivere in sede di aumento di capitale o di emissione di un nuovo prestito obbligazionario convertibile, un numero di titoli proporzionale alle azioni già detenute o potenzialmente detenibili in base al rapporto di conversione.
 

 
Documento di Sintesi
E’ allegato al contratto e riporta le condizioni economiche specifiche che l’istituto di credito propone al cliente per un determinato rapporto/servizio; tali condizioni possono essere uguali o migliori rispetto a quelle contenute nel foglio informativo.
E
Esecuzione di ordini per conto dei clienti:
Servizio che può essere offerto dal “Contratto quadro”, con esso l’intermediario finanziario vende in conto terzi gli strumenti finanziari che acquista da terzi sul mercato.
 

 
Estratto Conto
E’ un documento che riepiloga nel dettaglio tutte le operazioni effettuate sul conto corrente, consentendo di accertarne l’esattezza dei contenuti. Nel caso in cui le risultanze contabili non siano corrette, il correntista ha il diritto di opporre una contestazione scritta alla banca entro 60 giorni dalla data in cui l’ha ricevuto. Il termine per la contestazione si estende a 6 mesi qualora si tratti di errori di scrittura, errori di calcolo o di omissioni e duplicazioni. L’estratto conto si compone di tre parti: • Elenco movimenti: posto all’inizio del documento riporta, per il periodo di riferimento, tutte le operazioni eseguite. Accanto ad ogni movimento – di cui viene indicato l’importo e una breve descrizione – sono riportate la data contabile (data in cui è stata eseguita la registrazione) e la data di valuta (data da cui decorrono gli interessi). I movimenti riportati si distinguono in: -dare (addebiti) relativi ad operazioni di addebito (prelievi, pagamenti con carta, assegni…); -avere (accrediti) relativi ad operazioni di accredito (accredito dello stipendio, assegni a favore del titolare del conto, versamenti…). • Riassunto a scalare : fornisce le indicazioni per il calcolo degli interessi, attivi o passivi maturati sul conto corrente. • Elementi per il conteggio delle competenze e relativo riepilogo: riporta il calcolo degli interessi, le spese per la gestione del conto e il riepilogo delle competenze; in base a quest’ultimo il correntista può essere creditore o debitore della banca. Alla fine del prospetto dell’estratto conto saranno riportati: il saldo disponibile, ovvero il denaro utilizzabile dal titolare del conto e il saldo contabile, ovvero la somma delle entrate e delle uscite di un conto corrente, rilevate in un preciso momento.
 

 
Euribor – Euro Interbank Offered Rate
E’ il tasso medio d’interesse con cui le così dette ”banche di riferimento” (25/40 istituti bancari europei) effettuano le operazioni interbancarie di scambio di denaro nell’area Euro. Oltre che servire da riferimento per i tassi da applicare a vari prodotti finanziari, viene spesso applicato come tasso di riferimento per i mutui ipotecari e i depositi di risparmio.
F
Fido Bancario (affidamento in conto corrente)
E’ una somma di denaro che un operatore economico (in genere una banca) può mettere a disposizione di un privato o di un’azienda che ne hanno fatto richiesta. Questa linea di credito si distingue dal prestito (che è un credito effettivamente ottenuto) in quanto offre al cliente la possibilità di disporre e utilizzare di un certo ammontare di denaro – secondo modalita’ e tempi previsti dagli accordi stipulati. La concessione del fido è legata alla disponibilità economica, alle scelte commerciali delle aziende di credito emittenti, alle condizioni economiche, alla reputazione, alle capacita’ imprenditoriali o, nel caso di privati, dalla garanzia di un reddito fisso documentabile.
 

 
Foglio Informativo
Riporta le caratteristiche dei prodotti e le condizioni contrattuali offerte dalla banca alla generalità della clientela; su di esso devono essere pubblicate le caratteristiche e i rischi tipici dell’operazione o del servizio; le condizioni economiche e, se previsti dal servizio, l’ISC o il TAEG; le clausole contrattuali relative al diritto di recesso i tempi massimi per la chiusura del rapporto, gli strumenti di tutela previsti a favore del cliente. A disposizione dei clienti dovrà esservi anche un analogo foglio informativo relativo ai servizi accessori (ad es. per le carte di pagamento) non compresi nelle principali condizioni economiche riportate dal foglio informativo generale.
 

 
Fondi comuni di investimento
Sono strumenti di investimento gestiti dalle società di gestione del risparmio (SGR) che uniscono le somme di più risparmiatori e le investono, in un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.). La gestione degli investimenti può essere svolta anche da società di investimento a capitale variabile (Sicav) o a capitale fisso (Sicaf); in questo caso i sottoscrittori divengono soci con tutti i relativi diritti (ad esempio il diritto di voto). http://www.consob.it/web/investor-education/i-fondi-comuni
G
Gestione patrimoniale
È un contratto con cui si affida una parte dei propri risparmi al gestore che, sulla base del profilo di rischio dichiarato dal cliente (da “basso” a “molto alto”), disporrà gli investimenti, ne seguirà l’andamento e apporterà le opportune modifiche agli investimenti per prevenire le perdite.
 

 
Gestori di portali di equity crowdfunding
Gestiscono i portali di equity crowdfunding che sono piattaforme on-line attraverso le quali è possibile acquistare azioni o quote di società innovative che sono in fase di start up. La gestione di portali è riservata a due categorie di soggetti: • i soggetti autorizzati dalla Consob e iscritti in un apposito registro tenuto dalla stessa Consob; • le banche e le imprese di investimento (SIM) già autorizzate alla prestazione di servizi di investimento
 

 
Giacenza Media
È l’importo medio che si è avuto a disposizione sul conto corrente o sul conto deposito, in un dato periodo di tempo. Il limite di giacenza è l’intervallo di tempo in cui una data somma di denaro rimane depositata in un conto corrente o utilizzata a debito dal cliente.
I
IBAN
L’ IBAN (International Bank Account Number) è una coordinata bancaria internazionale composta da un codice alfanumerico che identifica in modo univoco un conto corrente.
 

 
Imposta di bollo
È un’imposta applicabile agli estratti di conto corrente, ai rendiconti dei libretti di risparmio ed alle comunicazioni relative ai prodotti finanziari. Non sono soggetti a imposta importi inferiori a 5.000 euro (giacenza media).
 

 
Imprese di investimento comunitarie
Sono soggetti, diversi dalle banche, che non hanno sede legale in Italia ma in uno Stato comunitario, ma che possono operare in Italia. A tali soggetti (come pure a banche, sim, ecc) è concesso di operare professionalmente in servizi e attività di investimento nei confronti del pubblico. La loro operatività in Italia (base al principio comunitario del mutuo riconoscimento), in regime di libera prestazione di servizi è sottoposta esclusivamente alla vigilanza dell’Autorità del Paese di origine. (https://www.acf.consob.it)
 

 
Indicatore Sintetico di Costo (ISC)
Esprime – indicativamente – il costo di un conto corrente e deve essere riportato nel contratto e nel documento di sintesi. Viene denominato TAEG quando è riferito a mutui, anticipazioni bancarie, aperture di credito e altri finanziamenti, compreso il credito al consumo. ISC e TAEG, determinati secondo alcune regole comuni a tutti gli intermediari, sono importanti indicatori che consentono di valutare e confrontare i costi di un servizio ma NON riportano tutte le voci di costo che potrebbero incidere sul rapporto/servizio (ad esempio i costi legati all’attivazioni di uno specifico servizio).
 

 
Informazione Continuativa
Informazioni sull’andamento dell’investimento acquistato; non è obbligatoria e va richiesta esplicitamente al momento dell’acquisto.
 

 
Interessi
Si tratta di una somma pattuita – espressa in percentuale, da pagare o da riscuotere in seguito al prestito di un capitale per un certo periodo di tempo; nel settore bancario/finanziario si distinguono: – interessi attivi (interessi creditori): sono gli interessi a favore del titolare del conto applicati nel periodo a cui si riferisce il documento e riferiti alle somme a credito. – interessi passivi (interessi debitori): sono gli interessi applicati sui debiti che si hanno nei confronti della banca/istituto finanziario (come ad esempio l’utilizzo di un finanziamento o di uno scoperto di conto corrente).
L
Libretto di Risparmio
E’ una forma di deposito bancario che si caratterizza rispetto al conto corrente, per un’operatività limitata prevedendo la possibilità di effettuare servizi di base (versamenti e prelevamenti) anche se non è esclusa l’eventualità di eseguire altre operazioni (accredito della pensione, rilascio della carta di debito, effettuazione e/o ricezione di bonifici). Caratterizzano questo prodotto i bassi costi di gestione, la possibilità di intestazione ad un minorenne (con firma congiunta dei genitori o di chi ne fa le veci) e l’impossibilità di prelevare/spendere cifre superiori a quelle depositate, ovvero di avere un saldo negativo (andare in rosso). Anche per i rendiconti dei libretti è prevista l’imposta di bollo che si applica se il valore medio di giacenza annuo è complessivamente superiore a 5 mila euro.
 

 
Liquidità
Disponibilità di denaro liquido e/o di diverse altre forme di Titoli di Pagamento (nominali o al portatore), equivalenti monetizzabili immediatamente. Nella finanza si definisce liquidità l’attitudine di un investimento a trasformarsi in denaro rapidamente e possibilmente senza sacrificio di prezzo.
M
Mercato non regolamentato c.d. over the counter o OTC
Mercato mobiliare non soggetto a regolamentazione specifica relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso. Gli strumenti finanziari negoziati in questi mercati che hanno un grado di trasparenza e liquidità molto basso sono molto più rischiosi e più difficili da liquidare senza sacrificio di prezzo. http://www.borsaitaliana.it
 

 
Mercato regolamentato
Mercato mobiliare basato su una specifica regolamentazione relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso e gestito da una società di gestione. In base alla disciplina comunitaria un mercato è regolamentato se possiede i seguenti requisiti: 1. regolarità di funzionamento: gli scambi hanno luogo secondo modalità predefinite, sia per quanto riguarda i meccanismi di fissazione del prezzo, sia per quanto riguarda il pagamento e/o il trasferimento del bene oggetto dello scambio; 2. approvazione da parte dell’autorità di vigilanza delle regole relative alle condizioni di accesso e alle modalità di funzionamento; 3. rispetto degli obblighi di trasparenza. http://www.borsaitaliana.it
 

 
MiFID
E’ la Direttiva europea sui Mercati degli Strumenti Finanziari, che ha tra le sue finalità quella di armonizzare la tutela degli investitori a livello europeo. La Direttiva stabilisce tre principi fondamentali che si applicano alle imprese che svolgono attività d’investimento: – Agire in modo onesto, equo e professionale. – Fornire informazioni appropriate, complete che siano corrette, chiare e non fuorvianti che consentano all’investitore di acquistare consapevolmente i prodotti e i servizi finanziari. – Offrire servizi che tengano conto della situazione del singolo individuo, ovvero che gli investimenti corrispondano al suo profilo di investitore e alle sue esigenze.
 

 
Mutuo
E’ un prestito a medio-lungo termine che, di solito, dura dai 5 ai 30 anni, generalmente finalizzato all’acquisto, alla costruzione o alla ristrutturazione di un immobile. In generale, la banca concede un importo che non supera l’80% del valore dell’immobile, valore stabilito in base alla perizia effettuata da un esperto. Per ottenere un mutuo è necessario dimostrare di essere in grado di restituire nel tempo la somma dovuta. Il mutuo è chiamato anche ipotecario perché il pagamento delle rate e più in generale il rimborso di tutto il capitale prestato dalla banca è, di solito, garantito da una ipoteca su un immobile. Per la concessione del mutuo la banca verifica tramite istruttoria: – il reddito, il patrimonio e le garanzie offerte dal cliente per valutare la sua capacità di rimborso nel tempo; – il valore del mutuo o del prestito richiesto, anche in relazione al valore di perizia dell’immobile; – le informazioni sulla storia creditizia del mutuatario. In base alla formula di calcolo degli interessi, ovvero del compenso stabilito per il prestito erogato, esistono diverse tipologie di mutuo:
 

 
Mutuo – Estinzione anticipata
E’ possibile estinguere, totalmente o parzialmente, il mutuo stipulato per l’acquisto della prima casa o mutui stipulati o accollati per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione ovvero allo svolgimento della propria attività professionale, anche prima della scadenza. Per i mutui per l’acquisto della prima casa stipulati a decorrere dal 2 febbraio 2007 e per i contratti di mutuo per l’acquisto o per la ristrutturazione, non occorre pagare alcuna penale. Per i mutui stipulati in data antecedente, vi è una penale prevista per legge.
 

 
Mutuo – Rinegoziazione
La rinegoziazione del mutuo prevede la possibilità, da concordare con la propria banca, di rivedere i termini del contratto di mutuo, per esempio modificando il rimborso del prestito a condizioni più in linea con la propria possibilità finanziaria. Si possono rinegoziare: – la tipologia dei tassi del mutuo (ad esempio è possibile passare da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso per garantire la stabilità del valore futuro delle rate e proteggersi contro il rischio di fluttuazioni dei tassi d’interesse); – il livello del tasso di interesse applicato (rivedendo, ad esempio, la misura dello spread, ovvero la maggiorazione applicata dalla banca al tasso di mercato di riferimento); – la durata del mutuo (passando, ad esempio, da un mutuo ventennale a uno trentennale, con il conseguente aumento complessivo degli interessi, ma anche con l’immediata riduzione dell’importo delle singole rate di rimborso).
 

 
Mutuo – Sospensione
Il Fondo di Solidarietà istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la Legge n. 244 del 24/12/2007 art. 2, commi 475 e ss., e rifinanziato con il Decreto “Salva Italia” prevede la possibilità di sospendere il pagamento delle rate del mutuo stipulato per l’acquisto della prima casa, fino ad un massimo di 12 mesi, in base al possesso di requisiti attestanti una situazione di temporanea difficoltà del debitore, tale da incidere negativamente sul budget familiare, e causata da licenziamento, dal decesso del titolare o cointestatario del contratto, da motivi di salute gravi. (per il 2017 http://www.dt.tesoro.it/it/news/mutui_prima_casa.html).
 

 
Mutuo – Surroga
La surroga, nota anche più semplicemente come “portabilità del mutuo”, è il contratto che prevede la possibilità per un cliente di sostituire la banca con la quale ha stipulato un contratto di mutuo ipotecario per l’acquisto della prima casa e quindi il suo trasferimento dall’originario istituto di credito ad un altro. Ciò comporta il subentro, a richiesta del debitore, di un nuovo istituto di credito con cui il debitore concorda condizioni a lui più favorevoli o comunque preferibili (ad esempio i parametri del mutuo stesso, il tipo di tasso – fisso o variabile-, lo spread e la durata) senza oneri, costi aggiuntivi e senza necessità del consenso della banca originaria. La surroga non è un diritto del mutuatario: solo qualora una nuova banca decida di erogare il mutuo di surroga, la banca originaria non potrà opporre ostacoli al perfezionamento dell’operazione di portabilità che dovrà concludersi entro 30 giorni lavorativi dalla richiesta delle informazioni sul mutuo da parte della banca nuova nei confronti della banca originaria. La surroga si differenzia dalla “sostituzione” in quanto il nuovo mutuo deve avere lo stesso importo del debito residuo del mutuo originario. Qualora l’erogazione del nuovo mutuo sia di un importo diverso (ad esempio superiore) si ha la “sostituzione”: in questo caso sono a carico del mutuatario tutti gli oneri previsti per la sottoscrizione di un nuovo mutuo, non essendo applicabile la normativa “di favore” prevista per le surroghe.
 

 
Mutuo a Tasso Fisso
Il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo: la rata quindi rimane invariata per tutta la durata del mutuo. Questa modalità è consigliabile per chi voglia essere certo degli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire sin dal momento della firma del contratto, senza essere esposto a possibili aumenti dei tassi di interesse.
 

 
Mutuo a Tasso Misto
Il tasso di interesse può passare da fisso a variabile (o viceversa) a scadenze fisse o a determinate condizioni indicate nel contratto.
 

 
Mutuo a Tasso Variabile
Il tasso di interesse varierà a scadenze prestabilite, rispetto al tasso di partenza secondo le oscillazioni del tasso di mercato di riferimento. Questo implica il rischio di un aumento anche consistente dell’importo delle future rate.
N

Negoziazione per conto proprio

E’ l’attività con cui l’intermediario, su ordine del cliente, gli vende strumenti finanziari di sua proprietà ovvero li acquista direttamente dal cliente stesso (comunemente, si dice che l’intermediario opera in “contropartita diretta”). ( Consob – divisione tutela del consumatore. 2012)
O
Obbligazioni
Sono titoli di debito acquistando i quali si diviene finanziatori della società emittente e non si partecipa al rischio economico della medesima; danno diritto a percepire interessi e, alla loro scadenza, restituiscono il capitale investito; gli interessi possono essere distribuiti periodicamente (obbligazioni ordinarie) o solo alla scadenza (obbligazioni zero coupon) e la misura degli interessi può essere fissa (obbligazioni a tasso fisso) o variabile (obbligazioni a tasso variabile); in base all’emittente distinguiamo obbligazioni corporate (in cui il debitore è una società commerciale privata), obbligazioni sovranazionali (in cui il debitore è una entità internazionale come ad es. la Banca Europea degli Investimenti, c.d. BEI), obbligazioni governative (in cui il debitore è un governo, ad es. l’Italia, e si parla di titoli di debito pubblico); esistono poi le obbligazioni convertibili in azioni (entro una data predefinita, con un’opzione o un obbligo d’acquisto in differita di azioni), le obbligazioni “drop lock” (obbligazioni a tasso variabile convertibili in obbligazioni a tasso fisso, sostanzialmente per proteggersi da un eccessivo ribasso dei tassi di interesse), obbligazioni in valuta o Eurobond (obbligazioni internazionali emesse da operatori di rilievo primario in valuta diversa rispetto alle obbligazioni dei paesi in cui le stesse sono collocate); obbligazioni “ordinarie o senior” e obbligazioni “subordinate o Junior” (con le prime, “più sicure”, il detentore percepisce gli interessi in via prioritaria e, in caso di default dell’emittente, viene rimborsato per primo con il patrimonio derivante dalla liquidazione degli attivi; con le seconde, “più rischiose” e suddivise in sottocategorie, il detentore può non percepire gli interessi in tutto o in parte, può essere costretto a subire una diminuzione di valore delle obbligazioni e, in caso di default dell’emittente, viene rimborsato per penultimo, ossia appena prima degli azionisti).
 

 
Obbligazioni strutturate
Sono obbligazioni, negoziate nei mercati regolamentati o nei mercati non regolamentati, il cui rimborso e/o la cui remunerazione viene indicizzata all’andamento dei prezzi di una delle seguenti attività finanziarie: azioni (basket linked), indici azionari o panieri di indici azionari (equity linked), valute (forex linked), quote o azioni di OICR, merci. Le principali obbligazioni strutturate sono: – le “obbligazioni reverse convertible” (garantiscono interessi elevati, ma comportano il rischio di ricevere alla scadenza un numero di azioni aventi un valore complessivamente inferiore al capitale investito per comprare le obbligazioni); – le “obbligazioni linked” (obbligazioni che hanno un rendimento, collegato all’andamento di determinati prodotti finanziari, inferiore a quello di mercato, ma che garantiscono la restituzione del capitale inziale investito); – le “obbligazioni step up ed obbligazioni step down” (che corrispondono un flusso di interessi a livelli variabili); – le “obbligazioni callable” (che corrispondono interessi a tasso fisso con la facoltà per l’emittente di rimborsare anticipatamente il prestito).
 

 
Operatori Finanziari
Vedi banche, SGR, SICAV e SICAF, imprese di assicurazione, SIM, Imprese di investimento comunitarie, Imprese di investimento extracomunitarie, promotori finanziari, consulenti finanziari.
 

 
Organismi di investimento collettivo del risparmio – OICR
Sono i fondi comuni di investimento e le Sicav.
P
Pignoramento della Pensione
Se il debitore ha un debito non estinto nei termini e nei modi di legge, il creditore può pignorarne la pensione, nei limiti di 1/5, al netto delle ritenute di legge e/o delle precedenti cessioni volontarie, nonché della cosiddetta “esigenza minima vitale”. L’art 13 del Decreto Legge 83 del 2015 prevede che “Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell’assegno sociale aumentato della metà.” Ciò significa che quella parte di pensione pari all’importo dell’assegno sociale aumentato della metà è assolutamente impignorabile. Tale somma corrisponde attualmente a circa 680 euro (2017). Nei casi in cui la pensione supera questa cifra, l’importo eccedente non sarà interamente pignorabile ma solo nei limiti di un quinto.
 

 
Pignoramento dello Stipendio e del Conto Corrente
Se il debitore ha un debito non estinto nei termini e nei modi di legge il creditore può pignorare lo stipendio del debitore presso il datore di lavoro. Fermo restando che non esistono soglie sotto le quali lo stipendio non sia pignorabile, nel senso che si può pignorare anche uno stipendio di poche centinaia di euro, il creditore non può pignorare più di 1/5 dello stipendio da calcolare sull’importo al netto delle trattenute di legge (imposte e contributi), oltre al netto di eventuali cessioni volontarie (il quinto dello stipendio) o deleghe di pagamento che dovessero gravare sullo stipendio o la pensione. Nel caso in cui concorrono contemporaneamente più pignoramenti da parte di diversi creditori il limite di 1/5 può essere superato. In particolare lo stipendio può essere pignorato per una somma superiore al quinto e fino alla metà del suo importo se concorrono crediti derivanti da cause diverse e non nel caso in cui vi sia una pluralità di crediti derivanti dalla stessa causa. In tale ipotesi, il secondo creditore potrà soddisfarsi solo dopo l’estinzione del primo debito sempre attraverso il pignoramento di un quinto dello stipendio, e così via per gli ulteriori creditori. – Il creditore può pignorare il conto corrente del debitore. Se non vi sono somme depositate il pignoramento avrà esito negativo. Se vi sono somme depositate e si tratta degli stipendi percepiti il creditore potrà pignorare le somme depositate con le seguenti modalità: – se l’accredito dello stipendio avviene prima del pignoramento, il creditore può pignorare solo l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale che, almeno per il 2015, è pari a euro 448,52. Ne deriva che la somma di euro 1.345,56 è intoccabile (ossia 448,52 x 3). – per tutte le mensilità di stipendio accreditate sul c/c nel giorno del pignoramento o successivamente, il creditore può prelevare dal conto gli importi nella misura massima di 1/5 dell’emolumento versato.
 

 
PIN
Il PIN o Personal Identification Number, è un codice personale segreto composto da una sequenza numerica.
 

 
Polizze index linked e Polizze unit linked
Contratti emessi da imprese assicurative in cui l’entità del capitale assicurato per alcuni anni dipende dall’andamento nel tempo o del valore di un “indice azionario o di un altro valore di riferimento” (c.d. polizze index linked) o del valore delle “quote di fondi di investimento interni all’impresa di assicurazione o di fondi esterni in cui sono investiti i premi versati, dedotti caricamenti e spese” (c.d. polizze unit linked); entrambi tali contratti possono prevedere un rendimento minimo (per i primi anni) e pagamenti o periodici o finali.
 

 
POS
Il POS o Point of sale, è il dispositivo elettronico – ed il relativo servizio bancario- che consente il pagamento di beni e servizi con l’utilizzo di una carta di pagamento.
 

 
Profili di Rischio dell’Investitore
Sono previsti dalla Direttiva 2004/39/CE (MiFID livello 1), la normativa europea in materia di investimenti che prevede, una protezione maggiore per gli investitori con minore conoscenza ed esperienza negli investimenti (clienti retail), mentre gli investitori con maggiore conoscenza ed esperienza in materia (clienti professionali) ricevono una protezione minore. Orientativamente (nel 2017 non esiste ancora una tabella ufficiale) si distinguono sei profili di rischio dell’investitore a ciascuno dei quali corrisponde una classe di rischio dello strumento finanziario: A) rischio “basso” o “Profilo Sicuro” a cui corrisponde la classe 1 (guadagni bassi ma probabilità bassa di perdite, generalmente non superiori all’1% dell’investimento), B) rischio “medio-basso” o “Profilo Conservativo” a cui corrisponde la classe 2, C) rischio “medio” o “Profilo Prudente” a cui corrisponde la classe 3, D) rischio “medio-alto” o “Profilo Equilibrato” a cui corrisponde la classe 4, E) rischio “alto” o “Profilo Dinamico” a cui corrisponde la classe 5, F) rischio “molto alto” o “Profilo Aggressivo” a cui corrisponde la classe 6 (guadagni molto alti ma probabilità molto alta di perdite, generalmente superiori al 50% dell’investimento). Vari fattori concorrono alla profilatura, dalla conoscenza degli strumenti finanziari all’esperienza in materia di investimenti, dagli orizzonti temporali agli obiettivi che ci si prefigge. Altri elementi sono la capacità di generare reddito e di accantonare risparmi, in base all’analisi del bilancio familiare, e rilevanza hanno anche il valore delle proprietà al netto di mutui e debiti e quello di investimenti a lungo termine. Il profilo di rischio tende a modificarsi nel tempo, non è statico.
 

 
Promotore Finanziario
E’ una persona fisica dipendente, agente o mandatario di un intermediario (banca, sim, impresa di investimento, sgr, ecc.) che esercita professionalmente l’offerta fuori sede. Per l’esercizio della professione deve essere abilitato attraverso l’iscrizione all’Albo nazionale dei promotori finanziari.
 

 
Prospetto Informativo
Documento che illustra le caratteristiche dello strumento finanziario oggetto della offerta pubblica.
Q

Quote o azioni di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio)

Si tratta di “quote” di un patrimonio (c.d. Fondo Comune di Investimento) gestito da una società (che si chiama Società di Gestione del Risparmio o SGR) o di “azioni” di una società che gestisce il patrimonio (c.d. Società di Investimento a Capitale Variabile o SICAV); gli OICR possono essere “armonizzati” alla direttiva comunitaria n. 85/611/CEE, e quindi sono più sicuri perché soggetti a controlli più stringenti da parte degli enti di vigilanza, o “non armonizzati” come definiti nel provvedimento della Banca d’Italia del 14.04.2005, e quindi sono assai più rischiosi; i Fondi Comuni di Investimento possono essere distinti in “fondi a distribuzione dei proventi” o “fondi ad accumulazione dei proventi”; in “fondi aperti” (in cui il rimborso delle quote può essere chiesto in ogni momento) o “fondi chiusi” (in cui il rimborso delle quote può essere chiesto solo a scadenze predeterminate); tra i fondi chiusi i più noti sono i “fondi immobiliari”.
R
Rating
E’ un giudizio sulle capacità di una società (o di uno Stato) di pagare o meno i propri debiti espresso da un soggetto esterno e indipendente, l’agenzia di rating. Tale giudizio è sottoposto a revisione periodica.
 

 
Reclamo
Si presenta in caso di problemi con una banca o un intermediario finanziario. Ogni intermediario è tenuto ad avere un Ufficio Reclami e le modalità per presentare un reclamo e i recapiti degli Uffici sono, di norma, disponibili sul sito internet dell’intermediario. In caso di mancata risposta (entro 30 gg o 90 se si tratta di servizi di investimento ) o insoddisfacente il cittadino può rivolgersi a uno dei sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie previsti dalla legge , ovvero: – all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) se si tratta di un servizio bancario – all’ Arbitro per le controversie finanziarie (ACF ) se si tratta servizio finanziario. In alternativa è possibile rivolgersi all’Autorità giudiziaria.
 

 
Ricezione e trasmissione ordini
Servizio che può essere offerto dal “Contratto quadro”, con esso l’intermediario finanziario trasmette a una altro intermediario la richiesta del cliente di acquistare gli strumenti finanziari.
 

 
Rischio credito
Detto anche “Rischio di insolvenza” è il rischio che nell’ambito di un’operazione creditizia il debitore non assolva (anche solo in parte) ai suoi obblighi di rimborso del capitale e/o al pagamento degli interessi al suo creditore (ad esempio Tango Bond o obbligazioni Parmalat).
 

 
Rischio liquidità
La percentuale di probabilità che lo strumento finanziario possa essere venduto sul mercato senza sacrificio di prezzo.
 

 
Rischio mercato
Oscillazione nel tempo del prezzo dello strumento finanziario sul mercato.
S
Scheda prodotto
Illustra le caratteristiche dello strumento finanziario che si acquista (su consulenza o di propria iniziativa). La scheda deve indicare la classe di rischio effettiva dello strumento finanziario ovvero deve riportare tre tipologie di rischio: a) il rischio mercato, b) il rischio credito, c) il rischio liquidità. Per prodotti finanziari “illiquidi” la scheda prodotto dovrà contenere ulteriori informazioni come previsto dalla Comunicazione Consob n. 9019104 del 2.03.2009 in tema di distribuzione di prodotti illiquidi.
 

 
Scheda sulla profilatura
E’ la scheda in cui il cliente fornisce all’intermediario finanziario le informazioni circa la propria “conoscenza ed esperienza” sugli strumenti finanziari, la “situazione finanziaria”, gli “obiettivi di investimento”. Sono tutti parametri che l’intermediario utilizzerà per formulare il giudizio di “adeguatezza” ai fini della “consulenza”: l’intermediario può consigliare/raccomandare solo strumenti finanziari coerenti con tutti e tre i parametri riportati nella scheda sulla profilatura; nel caso di acquisti “ad iniziativa cliente” utilizzerà solo il parametro di “conoscenza ed esperienza” per formulare il giudizio di “appropriatezza”.
 

 
SEPA (o RID)
E’ un servizio di addebito diretto che consente, a fronte di una preventiva autorizzazione rilasciata dal/dai titolare/i del conto al soggetto creditore, l’addebito automatico di alcune spese periodiche (utenze domestiche, servizi rateali, abbonamenti editoriali, ecc…) o una tantum sul proprio conto corrente Il Sepa, dal 1° agosto 2014 sostituisce l’analogo servizio conosciuto come RID.
 

 
Servizi di investimento
Attraverso i servizi di investimento gli intermediari (banche, SIM ecc.) consentono di impiegare, sotto varie forme, i risparmi dei clienti, in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di Stato, quote di fondi, contratti e strumenti derivati ecc.). I servizi di investimento possono essere prestati solo da intermediari dotati di una specifica autorizzazione.
 

 
SGR – Società di gestione del risparmio
Sono soggetti che possono fornire alcuni determinati, servizi di investimento: • la gestione di portafogli (le cc.dd. gestioni patrimoniali); • la consulenza in materia di investimenti; • la ricezione e trasmissione di ordini (solamente in alcuni specifici casi). Insieme alle Sicav e alle Sicaf, gli unici soggetti che possono svolgere l’attività di gestione collettiva del risparmio (ad esempio, la gestione di fondi comuni di investimento mobiliare).
 

 
Sicav e Sicaf
Le società di investimento a capitale variabile (Sicav) e le società di investimento a capitale fisso (Sicaf) sono insieme alle SGR, gli unici soggetti che possono svolgere l’attività di gestione collettiva del risparmio e sono società ad oggetto sociale esclusivo (ossia possono svolgere solo questa attività).
 

 
SIM – Società di intermediazione mobiliare
Imprese di investimento, con sede legale e direzione generale in Italia, uniche, insieme alle banche autorizzate, a poter prestare servizi e attività d’investimento nei confronti del pubblico; sono iscritte in un apposito albo tenuto dalla Consob, che insieme alla Banca d’Italia vigila sulla loro attività.
 

 
Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC)
Un tempo denominati “centrali rischi private” – sono le banche dati private consultate da banche e finanziarie per verificare affidabilità e puntualità nei pagamenti e servono per valutare l’opportunità di concedere credito al consumo, prestiti e finanziamenti in qualsiasi forma tecnica.
 

 
Sofferenza
Termine utilizzato in ambito finanziario per indicare lo stato di insolvenza di un debitore ovvero quando questo sia valutato irreversibilmente incapace di saldare il proprio debito (in base ad una valutazione della situazione finanziaria complessiva del cliente fatta dalla banca/intermediario finanziario).
 

 
Sovraindebitamento
La legge 3/12 definisce il sovraindebitamento come quella “situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacitata del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni”.
 

 
Spread
Dato dalla differenza fra due tassi di interesse, rappresenta il margine di guadagno tra i due tassi. Nel settore bancario è la maggiorazione applicata al parametro di riferimento per la definizione del tasso d’interesse; varia in funzione della durata del contratto, del rischio del cliente, del rischio dell’operazione, dei costi di raccolta.
 

 
Strumento finanziario c.d. “illiquido”
Strumento non quotato sul Mercato Regolamentato, come ad esempio una azione emessa da una società non quotata in borsa (ad es. una banca che opera come società coop. per azioni).
T
T.E.G.M.
E’ il tasso effettivo globale medio. Indica, per categorie omogenee di operazioni creditizie (es. crediti personali, mutui, aperture di credito in conto corrente) il valore medio del tasso effettivamente applicato da banche e finanziarie nel trimestre precedente. I tassi rilevati sono pubblicati ogni trimestre in Gazzetta Ufficiale.
 

 
TAEG
E’ il tasso annuale effettivo globale e rappresenta il costo totale del credito. Comprende gli interessi e gli altri oneri (ad es. spese, oneri, commissioni accessorie) che il consumatore sostiene. Il TAEG è espresso in percentuale del credito concesso su base annua.
 

 
TAN
E’ il tasso annuo nominale cioè il tasso di interesse espresso in percentuale su base annua calcolato sull’ammontare del finanziamento erogato.
 

 
Tasso di Interesse
E’ una percentuale, calcolata sull’ammontare del prestito richiesto, che definisce un costo del finanziamento in un determinato lasso di tempo.
 

 
Trasparenza
Il principio di trasparenza presuppone che ai clienti siano fornite una serie di informazioni relative al rapporto contrattuale. Dette informazioni devono essere rese in modo corretto, chiaro ed esauriente. Le informazioni fornite devono essere adeguate alle caratteristiche dei prodotti e servizi oltre che alla tipologia della clientela destinataria. I rapporti devono improntarsi a criteri di buona fede e correttezza.
U

Usura

I tassi di interesse sono considerati di usura quando superano il limite consentito dalla legge sull’usura (L. 108/1996 e successive modifiche). Ogni trimestre, la Banca d’Italia pubblica i tassi medi (T.E.G.M.) delle operazioni di finanziamento per la definizione del tasso usuraio e questi tassi medi aumentati di un quarto a cui si aggiungono altri quattro punti percentuali rappresentano il tasso massimo oltre il quale scatta il reato di usura. Gli interessi considerati usurari vengono azzerati e non sono dovuti per l’intera durata del prestito.
V

Volatilità

Misura la variazione nel tempo di un valore, ad esempio prezzo di un bene o di una attività finanziaria

ADR Alternative Dispute Resolution

Gli ADR (“risoluzione alternativa delle controversie”) sono una serie di metodi, strumenti, tecniche e procedimenti (come ad esempio la conciliazione, la mediazione, l’arbitrato) di risoluzione di controversie di tipo legale alternative al procedimento giurisdizionale ordinario.
 

 

Arbitro Bancario Finanziario – ABF

E’ un organismo di risoluzione alternativa delle controversie fra banche o altri intermediari e clienti al quale è possibile rivolgersi dopo avere presentato senza successo un reclamo scritto all’intermediario. (www.arbitrobancariofinanziario.it).
 

 

Arbitro per le controversie finanziarie – ACF

E’ un organismo di risoluzione alternativa delle controversie finanziarie per i casi in cui vi siano violazioni degli obblighi di diligenza, informazione, trasparenza correttezza da parte degli intermediari. (www.acf.consob.it) La differenza sostanziale, che dovrebbe consentire il successo del nuovo sistema di Arbitrato, è costituita proprio dall’obbligo di adesione posto a carico dei soggetti vigilati (sinora non prevista).
 

 

Assegno

E’ uno strumento di pagamento che consente al titolare di un conto corrente bancario (o postale) di effettuare un pagamento in sostituzione del denaro contante; esistono diversi tipi di assegni: – Bancario: consente di effettuare un pagamento a un altro soggetto o a se stesso; perché sia liquidato, occorrono disponibilità di denaro sul conto corrente sufficiente ad onorare l’assegno (rapporto di provvista) e l’autorizzazione da parte della banca a emettere assegni; – Circolare: è un assegno sempre “coperto”, perché relativo a somme presenti sul proprio conto corrente; viene emesso direttamente da una banca su richiesta specifica del cliente ed è pagabile “a vista” al beneficiario indicato.
 

 

ATM

Gli ATM, o Automatic Teller Machine, sono sportelli automatici presso cui è possibile effettuare alcune operazioni bancarie (prelievo di contanti, ricariche telefoniche, pagamenti di bollettini..)
 

 

Azioni

Sono titoli di capitale acquistando i quali si diviene soci della società emittente e si partecipa al rischio economico della medesima; distribuiscono dividendi annuali, salvo che l’assemblea dei soci decida di non distribuire nulla, e possono essere rimborsate; si distinguono diverse specie di azioni: – azioni ordinarie, – azioni postergate nelle perdite (che si caratterizzano per la diversa incidenza della partecipazione nelle perdite rispetto alle azioni ordinarie), – azioni privilegiate nella distribuzione degli utili (a cui è attribuita una quota maggiorata di utili rispetto a quella di competenza delle azioni ordinarie), – azioni di risparmio (che sono prive del diritto di voto, ma hanno privilegi di natura patrimoniale).

Bail in – Direttiva europea Brrd ( Bank Recovery and Resolution Directive)

E’ una Direttiva europea, entrata in vigore nel 2016: impone che a gestire le crisi degli istituti di credito siano risorse private, ovvero lo Stato non può più intervenire direttamente nei fallimenti delle banche. Come per tutte le imprese private, in caso di crisi o di fallimento, saranno i “proprietari” della banca, ovvero gli azionisti, i primi a pagare. Il ‘bail in’ prevede, in caso di crisi, che il primo ad essere aggredito sia il capitale degli azionisti, (con l’azzeramento del valore delle azioni); nel caso in cui il contributo non sia sufficiente, sono chiamati a intervenire i titolari di altre categorie di strumenti finanziari emessi dalla banca stessa, secondo un ordine che incide sul rischio dell’investimento (azioni e altri strumenti finanziari di capitale (in successione: titoli subordinati senza garanzia, obbligazioni junior, crediti non garantiti). Saranno infine aggrediti i conti correnti superiori a 100.000 euro (200mila se il conto è cointestato) delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese per la parte eccedente i 100.000 euro.
 

 

Banca

E’ un istituto di intermediazione finanziaria che opera raccogliendo fondi e concedendo prestiti a interesse. I principali servizi bancari e finanziari che offre sono: conti correnti, mutui, prestiti, investimenti.
 

 

Banca d’Italia

La Banca di Italia è la banca centrale della Repubblica italiana; è un istituto di diritto pubblico, regolato da norme nazionali ed europee. E’ parte integrante dell’Eurosistema, composto dalle banche centrali nazionali dell’area euro e dalla Banca centrale europea. L’Eurosistema e le banche centrali degli Stati membri dell’Unione europea che non hanno adottato l’euro compongono il Sistema europeo di banche. Persegue finalità d’interesse generale nel settore monetario e finanziario: il mantenimento della stabilità dei prezzi, obiettivo principale dell’Eurosistema in conformità al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea; la stabilità e l’efficienza del sistema finanziario, in attuazione del principio della tutela del risparmio sancito dalla Costituzione (Art. 47 – La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito), e gli altri compiti ad essa affidati dall’ordinamento nazionale. ( http://www.bancaditalia.it)
 

 

Bilancio familiare

E’ uno strumento per monitorare la propria situazione economica e gestire al meglio le risorse disponibili. E’ un prospetto costruito sulle entrate e sulle uscite effettive; permettendo di valutare la sostenibilità delle proprie spese in relazione al reddito disponibile, fornisce la possibilità di analizzare la situazione e, se necessario, apportare dei correttivi (intervenendo ad esempio sulle spese “comprimibili” ovvero non necessarie).

 

Bonifico

Permette di trasferire somme di denaro sul conto di un beneficiario. Dal 1° agosto 2014 i bonifici in euro vengono gestiti secondo uno standard europeo: il SEPA Credit Transfer –STC. Per effettuare un bonifico è necessario fornire unicamente e obbligatoriamente il codice IBAN del beneficiario, che identifica in modo univoco il conto di destinazione dei fondi.
 

 
Borsa Italiana
È la società che si occupa dell’organizzazione, gestione e funzionamento del mercato azionario italiano, al fine di promuoverne lo sviluppo e di massimizzarne la liquidità, la trasparenza, la competitività e l’efficienza.
Carte di pagamento
Le carte di pagamento possono essere di credito, di debito, prepagate. Rilasciate sulla base di un contratto da una banca o un intermediario finanziario autorizzato, sono generalmente tesserine plastificate dotate di un microchip e/o una banda magnetica e consentono di prelevare contante da sportelli automatici (ATM), pagare presso gli esercenti (tramite POS – Point Of Sale), concludere transazioni di commercio elettronico in internet. Il pagamento può avvenire: digitando un codice segreto (PIN); apponendo la propria firma sulla ricevuta di pagamento; accostando la tessera all’apparecchiatura di accettazione presente nel punto vendita (se la carta è abilitata a tale tecnologia). Sono ormai diffuse anche le così dette “carte virtuali” che consentono di effettuare alcune operazioni di pagamento tramite smartphone o altro dispositivo mobile (tablet). Le carte di pagamento possono essere di credito, di debito, prepagate. Carta di credito È un servizio a pagamento (costo annuo della carta) che consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e prelievi di contante presso gli sportelli automatici. Gli importi spesi, anticipati dalla banca, sono pagati dal titolare della carta in un momento successivo all’utilizzo, solitamente con cadenza mensile in un’unica soluzione o a rate. Generalmente sugli acquisti e i prelievi sono previste delle commissioni ed è previsto un massimale di spesa mensile (concordato con chi ha emesso la carta). Carta di credito revolving Vedi credito al consumo Carta di debito È un servizio a pagamento (canone annuo di gestione della carta) che consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e presso gli sportelli automatici (ATM), il prelievo di contante, il pagamento di bollette e ricariche telefoniche, la possibilità di accedere ad altri servizi. A differenza della carta di credito, le operazioni vengono addebitate di volta in volta sul conto del debitore: l’esecuzione dell’operazione presuppone quindi la presenza dei fondi sul relativo conto corrente. Generalmente sugli acquisti e i prelievi è previsto un massimale di spesa che si distingue a secondo dell’utilizzo in: – massimale di utilizzo per i pagamenti tramite POS, – massimale giornaliero per prelievi da ATM, – massimale mensile per prelievi da ATM. L’acquisto tramite POS è sempre gratuito mentre il prelievo presso ATM di altre banche o all’estero può prevedere il pagamento di una commissione. La sicurezza della carta è garantita dal chip presente sulla carta e il codice segreto PIN (Personal Identification Number). Carta prepagata È un servizio a pagamento (costo di attivazione ed eventuale costo di ricarica) che consente di effettuare pagamenti, acquisti on line e prelievi attingendo da una somma pre-depositata dal titolare presso la banca o l’intermediario autorizzato che ha emesso la carta (emittente). Per ottenere una carta prepagata non è necessario essere titolari di un conto corrente anche se queste carte, possono essere dotate di codice IBAN (in questo caso si parla di “Carta di conto”) e quindi essere abilitate a ricevere accrediti e effettuare pagamenti al pari di un conto, tramite ad esempio bonifici o addebiti diretti; generalmente per le Carte di conto è previsto un canone annuo, un costo di emissione, eventuali costi di ricarica e commissioni per servizi disposti mediante la carta o prelievi presso altri istituti La carta prepagata può essere nominativa o anonima e si distingue in: – ricaricabile: la somma disponibile può essere ricostituita tramite ricarica in base a limiti predeterminati (per le nominative in base a quanto stabilito dall’emittente, per le anonime di norma fino ad un massimo di 2.500 euro) presso banche, sportelli ATM, tramite internet, home banking e telefonicamente. – non ricaricabile: sono “carte usa e getta” e una volta esaurito l’importo la carta non può essere nè ricaricata né utilizzata. Il prelievo di contante è gratuito se effettuato presso gli ATM della propria banca (o di una banca dello stesso gruppo bancario), può avere un costo se effettuato su altri ATM, mentre se avviene all’estero è previsto il pagamento di una percentuale calcolato sull’importo prelevato. La sicurezza della carta è garantita dal chip presente sulla carta e il codice segreto PIN (Personal Identification Number).
 

 
Centrale dei Rischi (CR)
E’ un sistema informativo sull’indebitamento della clientela verso le banche e le società finanziarie (intermediari). La Banca d’Italia riceve mensilmente dagli intermediari il totale dei crediti verso i propri clienti, sia i crediti in sofferenza sia quelli pari o superiori a 30.000 euro. La Banca d’Italia fornisce mensilmente agli intermediari le informazioni sul debito totale verso il sistema creditizio di ciascun cliente segnalato. La Centrale dei Rischi ha le funzioni di: – migliorare il processo di valutazione del merito di credito della clientela, – innalzare la qualità del credito concesso dagli intermediari, – rafforzare la stabilità finanziaria del sistema creditizio. I dati della CR sono riservati: per conoscere la propria posizione presso la Centrale dei Rischi occorre rivolgersi alle Filiali della Banca d’Italia. In Italia operano altri sistemi di rilevazione centralizzata dei rischi, “Sistemi di informazioni creditizie” (SIC): sono di natura privata e non gestiti dalla Banca d’Italia.
 

 
Codice ISIN
E’ un codice internazionale che identifica univocamente ciascuno strumento finanziario.
 

 
Collocamento
Servizio di investimento svolto da intermediari autorizzati che si concretizza nella diffusione e distribuzione sul mercato di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni e titoli di stato) di nuova emissione, oppure già in circolazione.
 

 
Commissione di massimo scoperto
È relativa ad un contratto di apertura di credito (fido bancario) e corrisponde a quanto pagato dal cliente per compensare l’intermediario dell’onere di dover essere sempre in grado di fronteggiare una rapida espansione nell’utilizzo dello scoperto di conto.
 

 
Consob – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa
E’ l’organo di controllo del mercato finanziario italiano. Istituita nel 1974 (legge n. 216 del 7 giugno 1974) è un’autorità amministrativa indipendente, dotata in base alla legge n. 281 del 1985, di personalità giuridica e piena autonomia. Si caratterizza per attività rivolte alla tutela degli investitori, all’efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano. La Consob è membro dell’ Esma (European Securities and Markets Authority), l’organo europeo che riunisce le autorità di controllo sui mercati finanziari di 28 paesi dell’Area Economica Europea. (https://www.acf.consob.it)
 

 
Consulente finanziario indipendente
In base alla direttiva Mifid qualunque soggetto giuridico in possesso di determinati requisiti (art. 18 bis Tuf) può erogare un servizio di consulenza finanziaria.
 

 
Consulenza attiva
Quando l’intermediario raccomanda personalmente l’acquisto di un determinato strumento finanziario al cliente.
 

 
Consulenza passiva
Si può richiedere all’intermediario finanziario nel caso in cui il cliente decida di acquistare uno strumento finanziario di “propria iniziativa”; in questo caso l’intermediario si limiterà a verificare (si parla di giudizio di “appropriatezza”) che tale strumento finanziario sia “appropriato”, ossia coerente al solo parametro di “conoscenza ed esperienza”.
 

 
Conto Corrente
E’ un contratto con cui il cliente dà incarico alla banca di custodire il proprio denaro e di compiere, dietro suo ordine, alcune operazioni. I servizi più comuni sono il deposito/prelievo di denaro e l’accesso a servizi di pagamento (carte di pagamento, assegni, bonifici, ecc.); al conto corrente possono essere collegati altri prodotti/servizi (dossier titoli, cassette di sicurezza,..). L’apertura di un conto corrente richiede la maggiore età e la presentazione del codice fiscale e di un documento di identità in corso di validità; è possibile, inoltre, che un conto corrente abbia più titolari: in questo caso si parla di Conto corrente cointestato che potrà essere: – con firma congiunta, se le operazioni possono essere effettuate solo con la firma di tutti i cointestatari; – con firma disgiunta, se ogni cointestatario può eseguire tutte le operazioni (compresa la chiusura) indipendentemente dall’approvazione degli altri titolari. Gli intestatari possono comunque decidere di stabilire delle limitazioni relative alle operazioni effettuabili o agli importi della varie transazioni. Tutti i cointestatari del conto corrente (a firma congiunta o disgiunta) sono responsabili in solido per eventuali scoperti e in caso di mancato rientro la banca può decidere di agire sui beni personali di ognuno di essi. In caso di delega, ovvero quando un correntista delega una persona di sua fiducia (procuratore o delegato) a effettuare operazioni al suo posto, le responsabilità per eventuali scoperti rimane all’intestatario/i. Il delegato, inoltre, non ha proprietà delle somme sul conto corrente di cui è delegato, nè può disporne la chiusura. – Conto corrente – costi Il conto corrente ha dei costi che si distinguono in costi fissi e costi variabili. Costi fissi: sono spese fisse di gestione (ad esempio le spese di tenuta conto) il cui ammontare è indipendente dal tipo e dal numero di movimenti che vengono effettuati e sono: – il canone annuo, relativo al possesso del conto, può includere un numero limitato (“con franchigia”) o illimitato di operazioni gratuite (“senza franchigia”) e viene addebitato con la frequenza stabilita nel contratto con la banca; – le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente (estratto conto e documento di sintesi): sono documenti che riportano in modo analitico lo svolgimento del rapporto cliente-banca e le relative condizioni economiche. La banca è obbligata ad inviarle almeno una volta all’anno; la periodicità e la modalità dell’invio si possono concordare con la banca (se vengono trasmesse con strumenti telematici, sono gratuite). – i canoni delle carte di pagamento e dell’home banking e l’imposta di bollo: se previsti, rientrano nei costi fissi Costi variabili: sono costi che variano in base al tipo, alla modalità (tipo di canale utilizzato per l’operazione: filiale, online, ATM) e al numero di operazioni che si eseguono (ad esempio: prelievo di denaro con la carta di debito, incasso assegni) e la loro entità è stabilita dalle condizioni contrattuali. Tra i costi variabili si ricordano: – le spese per la registrazione di ogni operazione effettuata sul conto, – le spese di liquidazione periodica (calcolo di interessi e oneri), – le commissioni per bonifici, addebiti diretti e prelievi, – le commissioni per il pagamento di imposte e tasse, – interessi e altri oneri in caso di scoperto. – Conto corrente – tipologie In base all’operatività, ai servizi e ai costi ad essi collegati, esistono diverse tipologie di conti correnti, tra cui: – Conto ordinario o a consumo: le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate, ovvero il costo aumenta all’aumentare del numero di operazioni. – Conto a pacchetto: a fronte di un canone fisso si hanno a disposizione determinati servizi e operazioni; il “pacchetto” può comprendere un numero limitato di operazioni (conto“con franchigia”) o prevedere che il numero di operazioni sia illimitato (conto “senza franchigia”). – Conto di base: destinato a chi ha esigenze finanziarie limitate e poca operatività, prevede il pagamento di un canone annuale onmicomprensivo, a fronte del quale si può disporre di un numero limitato di operazioni e di alcuni servizi (come ad esempio carta di debito, accredito della pensione o dello stipendio, versamento di contanti o di assegni bancari e circolari, prelievo di contante, domiciliazione delle principali utenze domestiche). Il conto di base non prevede: la possibilità di emettere assegni, di utilizzare la carta di credito, di accedere forme di finanziamento e al deposito titoli per gli investimenti, di essere scoperti (andare in rosso), la remunerazione degli interessi. I cittadini socialmente svantaggiati (con ISEE – Indicatore della Situazione Economica Equivalente in corso di validità inferiore a 8.000 euro ) possono usufruire gratuitamente del conto e non pagano l’imposta di bollo mentre, i pensionati (con pensioni fino a 18.000 euro annui) hanno diritto alla gratuità se il conto destinato all’accredito della pensione e solo per un determinato numero e tipo di operazioni e servizi.
 

 
Conto Corrente Online (remote banking)
E’ una tipologia di conto che permette l’accessibilità a diverse operazioni bancarie (verifica dei movimenti, bonifici, ricariche di carte prepagate, ricariche telefoniche) per via telematica o telefonica. In base ai canali utilizzati si distinguono: internet banking (accessibile tramite internet), phone banking (accessibile tramite telefono fisso) e mobile banking (accessibile tramite cellulare). Il loro utilizzo, per garantire sicurezza e privacy, richiede generalmente un codice utente (sequenza di numeri e lettere che individuano il proprio account), una password (codice segreto personale) e spesso un token (un dispositivo elettronico per autenticarsi nell’applicazione).
 

 
Contratto
E’ l’accordo di due o più parti per costituire regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale (art. 1321 CC).
 

 
Contratto quadro” o “contratto per i servizi di investimento”
E’ il “contratto disciplinante i servizi di collocamento, di negoziazione per conto proprio, di esecuzione di ordini per conto dei clienti, di ricezione e trasmissione ordini, di consulenza”. Attraverso tale contratto l’intermediario può acquistare (e vendere) su ordine del cliente strumenti finanziari che poi verranno immessi nel dossier titoli dello stesso (creato attraverso il “contratto di deposito titoli a custodia ed amministrazione” solitamente contenuto nel contratto quadro).
 

 
Credito al Consumo
E’ una forma di prestito concessa ai consumatori (persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività professionale, imprenditoriale, commerciale o artigianale eventualmente svolta), di importo non inferiore a 250 euro e non superiore a 75.000 euro. Esistono quattro tipologie di credito ai consumatori: – I finanziamenti destinati all’acquisto di beni o servizi (prestiti finalizzati), come ad esempio quelli che si stipulano per comprare elettrodomestici o automobili. Il debito complessivo è dato dal costo del bene o servizio sommato al tasso d’interesse, alle commissioni, alle imposte dovute e tutte le altre spese. L’importo del prestito viene erogato al venditore del bene/servizio e non al richiedente il finanziamento. – I prestiti personali che non sono legati all’acquisto di un bene o di un servizio e non richiedono che venga specificato in che modo verranno spesi i soldi. La somma di denaro viene erogata direttamente al richiedente, che ne potrà disporre in totale autonomia. – Il credito revolving, è una forma di finanziamento – spesso legata all’utilizzo di una carta di credito -“carta revolving” emessa da una banca o istituto finanziario. Con questo tipo di credito si mette a disposizione del consumatore un importo di denaro, con l’obbligo di restituire la somma utilizzata con rimborsi – generalmente mensili (gli importi vengono addebitati in rate mensili stabilite precedentemente in accordo con l’emittente). Man mano che il consumatore provvede ai rimborsi, la somma concessa si ripristina e può essere nuovamente utilizzata. Si tratta di uno strumento da utilizzare con attenzione per evitare che il debito diventi perenne e gli interessi troppo onerosi. Alle rate viene applicato un tasso d’interesse che può essere anche molto elevato. Inoltre, nel caso in cui vi sia il superamento dell’importo del fido, il cliente deve pagare anche una commissione di massimo scoperto. – La cessione del quinto dello stipendio o della pensione, una forma di prestito concessa a un lavoratore dipendente o a un pensionato, che prevede che la rata di rimborso del prestito sia detratta direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Il datore di lavoro non può sottrarsi al vincolo dell’1/5 della busta paga. E’ bene sapere che questa forma di prestito prevede polizze assicurative obbligatorie.
Derivati
Strumenti finanziari il cui valore deriva o dall’andamento del valore di una attività o dal verificarsi in futuro di un evento osservabile oggettivamente; l’attività o l’evento costituiscono il “sottostante” dello strumento derivato; ogni derivato ha ad oggetto una previsione sull’andamento futuro di un particolare indice di prezzo. Una delle caratteristiche peculiari del derivato è quella di essere uno strumento finanziario acquistabile sui mercati da un numero indefinito di scommettitori che non vantano alcun rapporto diretto col titolo (o col bene) sottostante o che, in altre parole, non sono direttamente coinvolti nell’operazione finanziaria dal cui andamento il prodotto derivato trae il suo valore. I derivati sono negoziati o “nel mercato regolamentato” o “nel mercato non regolamentato. I principali derivati sono: – Il “contratto a termine” (accordo tra due soggetti per la consegna di una determinata quantità di un certo sottostante ad un prezzo e ad una data prefissati) che può essere stipulato nel mercato regolamentato (si parla di “contratto future”) o nel mercato non regolamentato (si parla di “contratto forward”); – Il “contratto swap o scambio” (accordo stipulato nel mercato non regolamentato tra due soggetti per scambiare tra di loro a date certe dei flussi di pagamenti, espressi nella stessa valuta o in valute differenti); – “contratto di opzione” (contratto che attribuisce il diritto, non l’obbligo, di comprare (opzione call) o di vendere (opzione put) una data quantità di un bene (sottostante) ad un prezzo prefissato entro una data certa).
 

 
Descrizione generale della natura e dei rischi degli strumenti finanziari trattati
E’ un documento che illustra i vari generi di strumenti finanziari acquistabili e i relativi rischi (spesso contenuta nel contratto quadro).
 

 
Diritti di opzione
Sono titoli rappresentativi della facoltà, riconosciuta agli azionisti e ai possessori di obbligazioni convertibili in azioni, di sottoscrivere in sede di aumento di capitale o di emissione di un nuovo prestito obbligazionario convertibile, un numero di titoli proporzionale alle azioni già detenute o potenzialmente detenibili in base al rapporto di conversione.
 

 
Documento di Sintesi
E’ allegato al contratto e riporta le condizioni economiche specifiche che l’istituto di credito propone al cliente per un determinato rapporto/servizio; tali condizioni possono essere uguali o migliori rispetto a quelle contenute nel foglio informativo.
Esecuzione di ordini per conto dei clienti:
Servizio che può essere offerto dal “Contratto quadro”, con esso l’intermediario finanziario vende in conto terzi gli strumenti finanziari che acquista da terzi sul mercato.
 

 
Estratto Conto
E’ un documento che riepiloga nel dettaglio tutte le operazioni effettuate sul conto corrente, consentendo di accertarne l’esattezza dei contenuti. Nel caso in cui le risultanze contabili non siano corrette, il correntista ha il diritto di opporre una contestazione scritta alla banca entro 60 giorni dalla data in cui l’ha ricevuto. Il termine per la contestazione si estende a 6 mesi qualora si tratti di errori di scrittura, errori di calcolo o di omissioni e duplicazioni. L’estratto conto si compone di tre parti: • Elenco movimenti: posto all’inizio del documento riporta, per il periodo di riferimento, tutte le operazioni eseguite. Accanto ad ogni movimento – di cui viene indicato l’importo e una breve descrizione – sono riportate la data contabile (data in cui è stata eseguita la registrazione) e la data di valuta (data da cui decorrono gli interessi). I movimenti riportati si distinguono in: -dare (addebiti) relativi ad operazioni di addebito (prelievi, pagamenti con carta, assegni…); -avere (accrediti) relativi ad operazioni di accredito (accredito dello stipendio, assegni a favore del titolare del conto, versamenti…). • Riassunto a scalare : fornisce le indicazioni per il calcolo degli interessi, attivi o passivi maturati sul conto corrente. • Elementi per il conteggio delle competenze e relativo riepilogo: riporta il calcolo degli interessi, le spese per la gestione del conto e il riepilogo delle competenze; in base a quest’ultimo il correntista può essere creditore o debitore della banca. Alla fine del prospetto dell’estratto conto saranno riportati: il saldo disponibile, ovvero il denaro utilizzabile dal titolare del conto e il saldo contabile, ovvero la somma delle entrate e delle uscite di un conto corrente, rilevate in un preciso momento.
 

 
Euribor – Euro Interbank Offered Rate
E’ il tasso medio d’interesse con cui le così dette ”banche di riferimento” (25/40 istituti bancari europei) effettuano le operazioni interbancarie di scambio di denaro nell’area Euro. Oltre che servire da riferimento per i tassi da applicare a vari prodotti finanziari, viene spesso applicato come tasso di riferimento per i mutui ipotecari e i depositi di risparmio.
Fido Bancario (affidamento in conto corrente)
E’ una somma di denaro che un operatore economico (in genere una banca) può mettere a disposizione di un privato o di un’azienda che ne hanno fatto richiesta. Questa linea di credito si distingue dal prestito (che è un credito effettivamente ottenuto) in quanto offre al cliente la possibilità di disporre e utilizzare di un certo ammontare di denaro – secondo modalita’ e tempi previsti dagli accordi stipulati. La concessione del fido è legata alla disponibilità economica, alle scelte commerciali delle aziende di credito emittenti, alle condizioni economiche, alla reputazione, alle capacita’ imprenditoriali o, nel caso di privati, dalla garanzia di un reddito fisso documentabile.
 

 
Foglio Informativo
Riporta le caratteristiche dei prodotti e le condizioni contrattuali offerte dalla banca alla generalità della clientela; su di esso devono essere pubblicate le caratteristiche e i rischi tipici dell’operazione o del servizio; le condizioni economiche e, se previsti dal servizio, l’ISC o il TAEG; le clausole contrattuali relative al diritto di recesso i tempi massimi per la chiusura del rapporto, gli strumenti di tutela previsti a favore del cliente. A disposizione dei clienti dovrà esservi anche un analogo foglio informativo relativo ai servizi accessori (ad es. per le carte di pagamento) non compresi nelle principali condizioni economiche riportate dal foglio informativo generale.
 

 
Fondi comuni di investimento
Sono strumenti di investimento gestiti dalle società di gestione del risparmio (SGR) che uniscono le somme di più risparmiatori e le investono, in un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc.). La gestione degli investimenti può essere svolta anche da società di investimento a capitale variabile (Sicav) o a capitale fisso (Sicaf); in questo caso i sottoscrittori divengono soci con tutti i relativi diritti (ad esempio il diritto di voto). http://www.consob.it/web/investor-education/i-fondi-comuni
Gestione patrimoniale
È un contratto con cui si affida una parte dei propri risparmi al gestore che, sulla base del profilo di rischio dichiarato dal cliente (da “basso” a “molto alto”), disporrà gli investimenti, ne seguirà l’andamento e apporterà le opportune modifiche agli investimenti per prevenire le perdite.
 

 
Gestori di portali di equity crowdfunding
Gestiscono i portali di equity crowdfunding che sono piattaforme on-line attraverso le quali è possibile acquistare azioni o quote di società innovative che sono in fase di start up. La gestione di portali è riservata a due categorie di soggetti: • i soggetti autorizzati dalla Consob e iscritti in un apposito registro tenuto dalla stessa Consob; • le banche e le imprese di investimento (SIM) già autorizzate alla prestazione di servizi di investimento
 

 
Giacenza Media
È l’importo medio che si è avuto a disposizione sul conto corrente o sul conto deposito, in un dato periodo di tempo. Il limite di giacenza è l’intervallo di tempo in cui una data somma di denaro rimane depositata in un conto corrente o utilizzata a debito dal cliente.
IBAN
L’ IBAN (International Bank Account Number) è una coordinata bancaria internazionale composta da un codice alfanumerico che identifica in modo univoco un conto corrente.
 

 
Imposta di bollo
È un’imposta applicabile agli estratti di conto corrente, ai rendiconti dei libretti di risparmio ed alle comunicazioni relative ai prodotti finanziari. Non sono soggetti a imposta importi inferiori a 5.000 euro (giacenza media).
 

 
Imprese di investimento comunitarie
Sono soggetti, diversi dalle banche, che non hanno sede legale in Italia ma in uno Stato comunitario, ma che possono operare in Italia. A tali soggetti (come pure a banche, sim, ecc) è concesso di operare professionalmente in servizi e attività di investimento nei confronti del pubblico. La loro operatività in Italia (base al principio comunitario del mutuo riconoscimento), in regime di libera prestazione di servizi è sottoposta esclusivamente alla vigilanza dell’Autorità del Paese di origine. (https://www.acf.consob.it)
 

 
Indicatore Sintetico di Costo (ISC)
Esprime – indicativamente – il costo di un conto corrente e deve essere riportato nel contratto e nel documento di sintesi. Viene denominato TAEG quando è riferito a mutui, anticipazioni bancarie, aperture di credito e altri finanziamenti, compreso il credito al consumo. ISC e TAEG, determinati secondo alcune regole comuni a tutti gli intermediari, sono importanti indicatori che consentono di valutare e confrontare i costi di un servizio ma NON riportano tutte le voci di costo che potrebbero incidere sul rapporto/servizio (ad esempio i costi legati all’attivazioni di uno specifico servizio).
 

 
Informazione Continuativa
Informazioni sull’andamento dell’investimento acquistato; non è obbligatoria e va richiesta esplicitamente al momento dell’acquisto.
 

 
Interessi
Si tratta di una somma pattuita – espressa in percentuale, da pagare o da riscuotere in seguito al prestito di un capitale per un certo periodo di tempo; nel settore bancario/finanziario si distinguono: – interessi attivi (interessi creditori): sono gli interessi a favore del titolare del conto applicati nel periodo a cui si riferisce il documento e riferiti alle somme a credito. – interessi passivi (interessi debitori): sono gli interessi applicati sui debiti che si hanno nei confronti della banca/istituto finanziario (come ad esempio l’utilizzo di un finanziamento o di uno scoperto di conto corrente).
Libretto di Risparmio
E’ una forma di deposito bancario che si caratterizza rispetto al conto corrente, per un’operatività limitata prevedendo la possibilità di effettuare servizi di base (versamenti e prelevamenti) anche se non è esclusa l’eventualità di eseguire altre operazioni (accredito della pensione, rilascio della carta di debito, effettuazione e/o ricezione di bonifici). Caratterizzano questo prodotto i bassi costi di gestione, la possibilità di intestazione ad un minorenne (con firma congiunta dei genitori o di chi ne fa le veci) e l’impossibilità di prelevare/spendere cifre superiori a quelle depositate, ovvero di avere un saldo negativo (andare in rosso). Anche per i rendiconti dei libretti è prevista l’imposta di bollo che si applica se il valore medio di giacenza annuo è complessivamente superiore a 5 mila euro.
 

 
Liquidità
Disponibilità di denaro liquido e/o di diverse altre forme di Titoli di Pagamento (nominali o al portatore), equivalenti monetizzabili immediatamente. Nella finanza si definisce liquidità l’attitudine di un investimento a trasformarsi in denaro rapidamente e possibilmente senza sacrificio di prezzo.
Mercato non regolamentato c.d. over the counter o OTC
Mercato mobiliare non soggetto a regolamentazione specifica relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso. Gli strumenti finanziari negoziati in questi mercati che hanno un grado di trasparenza e liquidità molto basso sono molto più rischiosi e più difficili da liquidare senza sacrificio di prezzo. http://www.borsaitaliana.it
 

 
Mercato regolamentato
Mercato mobiliare basato su una specifica regolamentazione relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso e gestito da una società di gestione. In base alla disciplina comunitaria un mercato è regolamentato se possiede i seguenti requisiti: 1. regolarità di funzionamento: gli scambi hanno luogo secondo modalità predefinite, sia per quanto riguarda i meccanismi di fissazione del prezzo, sia per quanto riguarda il pagamento e/o il trasferimento del bene oggetto dello scambio; 2. approvazione da parte dell’autorità di vigilanza delle regole relative alle condizioni di accesso e alle modalità di funzionamento; 3. rispetto degli obblighi di trasparenza. http://www.borsaitaliana.it
 

 
MiFID
E’ la Direttiva europea sui Mercati degli Strumenti Finanziari, che ha tra le sue finalità quella di armonizzare la tutela degli investitori a livello europeo. La Direttiva stabilisce tre principi fondamentali che si applicano alle imprese che svolgono attività d’investimento: – Agire in modo onesto, equo e professionale. – Fornire informazioni appropriate, complete che siano corrette, chiare e non fuorvianti che consentano all’investitore di acquistare consapevolmente i prodotti e i servizi finanziari. – Offrire servizi che tengano conto della situazione del singolo individuo, ovvero che gli investimenti corrispondano al suo profilo di investitore e alle sue esigenze.
 

 
Mutuo
E’ un prestito a medio-lungo termine che, di solito, dura dai 5 ai 30 anni, generalmente finalizzato all’acquisto, alla costruzione o alla ristrutturazione di un immobile. In generale, la banca concede un importo che non supera l’80% del valore dell’immobile, valore stabilito in base alla perizia effettuata da un esperto. Per ottenere un mutuo è necessario dimostrare di essere in grado di restituire nel tempo la somma dovuta. Il mutuo è chiamato anche ipotecario perché il pagamento delle rate e più in generale il rimborso di tutto il capitale prestato dalla banca è, di solito, garantito da una ipoteca su un immobile. Per la concessione del mutuo la banca verifica tramite istruttoria: – il reddito, il patrimonio e le garanzie offerte dal cliente per valutare la sua capacità di rimborso nel tempo; – il valore del mutuo o del prestito richiesto, anche in relazione al valore di perizia dell’immobile; – le informazioni sulla storia creditizia del mutuatario. In base alla formula di calcolo degli interessi, ovvero del compenso stabilito per il prestito erogato, esistono diverse tipologie di mutuo:
 

 
Mutuo – Estinzione anticipata
E’ possibile estinguere, totalmente o parzialmente, il mutuo stipulato per l’acquisto della prima casa o mutui stipulati o accollati per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione ovvero allo svolgimento della propria attività professionale, anche prima della scadenza. Per i mutui per l’acquisto della prima casa stipulati a decorrere dal 2 febbraio 2007 e per i contratti di mutuo per l’acquisto o per la ristrutturazione, non occorre pagare alcuna penale. Per i mutui stipulati in data antecedente, vi è una penale prevista per legge.
 

 
Mutuo – Rinegoziazione
La rinegoziazione del mutuo prevede la possibilità, da concordare con la propria banca, di rivedere i termini del contratto di mutuo, per esempio modificando il rimborso del prestito a condizioni più in linea con la propria possibilità finanziaria. Si possono rinegoziare: – la tipologia dei tassi del mutuo (ad esempio è possibile passare da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso per garantire la stabilità del valore futuro delle rate e proteggersi contro il rischio di fluttuazioni dei tassi d’interesse); – il livello del tasso di interesse applicato (rivedendo, ad esempio, la misura dello spread, ovvero la maggiorazione applicata dalla banca al tasso di mercato di riferimento); – la durata del mutuo (passando, ad esempio, da un mutuo ventennale a uno trentennale, con il conseguente aumento complessivo degli interessi, ma anche con l’immediata riduzione dell’importo delle singole rate di rimborso).
 

 
Mutuo – Sospensione
Il Fondo di Solidarietà istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la Legge n. 244 del 24/12/2007 art. 2, commi 475 e ss., e rifinanziato con il Decreto “Salva Italia” prevede la possibilità di sospendere il pagamento delle rate del mutuo stipulato per l’acquisto della prima casa, fino ad un massimo di 12 mesi, in base al possesso di requisiti attestanti una situazione di temporanea difficoltà del debitore, tale da incidere negativamente sul budget familiare, e causata da licenziamento, dal decesso del titolare o cointestatario del contratto, da motivi di salute gravi. (per il 2017 http://www.dt.tesoro.it/it/news/mutui_prima_casa.html).
 

 
Mutuo – Surroga
La surroga, nota anche più semplicemente come “portabilità del mutuo”, è il contratto che prevede la possibilità per un cliente di sostituire la banca con la quale ha stipulato un contratto di mutuo ipotecario per l’acquisto della prima casa e quindi il suo trasferimento dall’originario istituto di credito ad un altro. Ciò comporta il subentro, a richiesta del debitore, di un nuovo istituto di credito con cui il debitore concorda condizioni a lui più favorevoli o comunque preferibili (ad esempio i parametri del mutuo stesso, il tipo di tasso – fisso o variabile-, lo spread e la durata) senza oneri, costi aggiuntivi e senza necessità del consenso della banca originaria. La surroga non è un diritto del mutuatario: solo qualora una nuova banca decida di erogare il mutuo di surroga, la banca originaria non potrà opporre ostacoli al perfezionamento dell’operazione di portabilità che dovrà concludersi entro 30 giorni lavorativi dalla richiesta delle informazioni sul mutuo da parte della banca nuova nei confronti della banca originaria. La surroga si differenzia dalla “sostituzione” in quanto il nuovo mutuo deve avere lo stesso importo del debito residuo del mutuo originario. Qualora l’erogazione del nuovo mutuo sia di un importo diverso (ad esempio superiore) si ha la “sostituzione”: in questo caso sono a carico del mutuatario tutti gli oneri previsti per la sottoscrizione di un nuovo mutuo, non essendo applicabile la normativa “di favore” prevista per le surroghe.
 

 
Mutuo a Tasso Fisso
Il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo: la rata quindi rimane invariata per tutta la durata del mutuo. Questa modalità è consigliabile per chi voglia essere certo degli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire sin dal momento della firma del contratto, senza essere esposto a possibili aumenti dei tassi di interesse.
 

 
Mutuo a Tasso Misto
Il tasso di interesse può passare da fisso a variabile (o viceversa) a scadenze fisse o a determinate condizioni indicate nel contratto.
 

 
Mutuo a Tasso Variabile
Il tasso di interesse varierà a scadenze prestabilite, rispetto al tasso di partenza secondo le oscillazioni del tasso di mercato di riferimento. Questo implica il rischio di un aumento anche consistente dell’importo delle future rate.

Negoziazione per conto proprio

E’ l’attività con cui l’intermediario, su ordine del cliente, gli vende strumenti finanziari di sua proprietà ovvero li acquista direttamente dal cliente stesso (comunemente, si dice che l’intermediario opera in “contropartita diretta”). ( Consob – divisione tutela del consumatore. 2012)
Obbligazioni
Sono titoli di debito acquistando i quali si diviene finanziatori della società emittente e non si partecipa al rischio economico della medesima; danno diritto a percepire interessi e, alla loro scadenza, restituiscono il capitale investito; gli interessi possono essere distribuiti periodicamente (obbligazioni ordinarie) o solo alla scadenza (obbligazioni zero coupon) e la misura degli interessi può essere fissa (obbligazioni a tasso fisso) o variabile (obbligazioni a tasso variabile); in base all’emittente distinguiamo obbligazioni corporate (in cui il debitore è una società commerciale privata), obbligazioni sovranazionali (in cui il debitore è una entità internazionale come ad es. la Banca Europea degli Investimenti, c.d. BEI), obbligazioni governative (in cui il debitore è un governo, ad es. l’Italia, e si parla di titoli di debito pubblico); esistono poi le obbligazioni convertibili in azioni (entro una data predefinita, con un’opzione o un obbligo d’acquisto in differita di azioni), le obbligazioni “drop lock” (obbligazioni a tasso variabile convertibili in obbligazioni a tasso fisso, sostanzialmente per proteggersi da un eccessivo ribasso dei tassi di interesse), obbligazioni in valuta o Eurobond (obbligazioni internazionali emesse da operatori di rilievo primario in valuta diversa rispetto alle obbligazioni dei paesi in cui le stesse sono collocate); obbligazioni “ordinarie o senior” e obbligazioni “subordinate o Junior” (con le prime, “più sicure”, il detentore percepisce gli interessi in via prioritaria e, in caso di default dell’emittente, viene rimborsato per primo con il patrimonio derivante dalla liquidazione degli attivi; con le seconde, “più rischiose” e suddivise in sottocategorie, il detentore può non percepire gli interessi in tutto o in parte, può essere costretto a subire una diminuzione di valore delle obbligazioni e, in caso di default dell’emittente, viene rimborsato per penultimo, ossia appena prima degli azionisti).
 

 
Obbligazioni strutturate
Sono obbligazioni, negoziate nei mercati regolamentati o nei mercati non regolamentati, il cui rimborso e/o la cui remunerazione viene indicizzata all’andamento dei prezzi di una delle seguenti attività finanziarie: azioni (basket linked), indici azionari o panieri di indici azionari (equity linked), valute (forex linked), quote o azioni di OICR, merci. Le principali obbligazioni strutturate sono: – le “obbligazioni reverse convertible” (garantiscono interessi elevati, ma comportano il rischio di ricevere alla scadenza un numero di azioni aventi un valore complessivamente inferiore al capitale investito per comprare le obbligazioni); – le “obbligazioni linked” (obbligazioni che hanno un rendimento, collegato all’andamento di determinati prodotti finanziari, inferiore a quello di mercato, ma che garantiscono la restituzione del capitale inziale investito); – le “obbligazioni step up ed obbligazioni step down” (che corrispondono un flusso di interessi a livelli variabili); – le “obbligazioni callable” (che corrispondono interessi a tasso fisso con la facoltà per l’emittente di rimborsare anticipatamente il prestito).
 

 
Operatori Finanziari
Vedi banche, SGR, SICAV e SICAF, imprese di assicurazione, SIM, Imprese di investimento comunitarie, Imprese di investimento extracomunitarie, promotori finanziari, consulenti finanziari.
 

 
Organismi di investimento collettivo del risparmio – OICR
Sono i fondi comuni di investimento e le Sicav.
Pignoramento della Pensione
Se il debitore ha un debito non estinto nei termini e nei modi di legge, il creditore può pignorarne la pensione, nei limiti di 1/5, al netto delle ritenute di legge e/o delle precedenti cessioni volontarie, nonché della cosiddetta “esigenza minima vitale”. L’art 13 del Decreto Legge 83 del 2015 prevede che “Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell’assegno sociale aumentato della metà.” Ciò significa che quella parte di pensione pari all’importo dell’assegno sociale aumentato della metà è assolutamente impignorabile. Tale somma corrisponde attualmente a circa 680 euro (2017). Nei casi in cui la pensione supera questa cifra, l’importo eccedente non sarà interamente pignorabile ma solo nei limiti di un quinto.
 

 
Pignoramento dello Stipendio e del Conto Corrente
Se il debitore ha un debito non estinto nei termini e nei modi di legge il creditore può pignorare lo stipendio del debitore presso il datore di lavoro. Fermo restando che non esistono soglie sotto le quali lo stipendio non sia pignorabile, nel senso che si può pignorare anche uno stipendio di poche centinaia di euro, il creditore non può pignorare più di 1/5 dello stipendio da calcolare sull’importo al netto delle trattenute di legge (imposte e contributi), oltre al netto di eventuali cessioni volontarie (il quinto dello stipendio) o deleghe di pagamento che dovessero gravare sullo stipendio o la pensione. Nel caso in cui concorrono contemporaneamente più pignoramenti da parte di diversi creditori il limite di 1/5 può essere superato. In particolare lo stipendio può essere pignorato per una somma superiore al quinto e fino alla metà del suo importo se concorrono crediti derivanti da cause diverse e non nel caso in cui vi sia una pluralità di crediti derivanti dalla stessa causa. In tale ipotesi, il secondo creditore potrà soddisfarsi solo dopo l’estinzione del primo debito sempre attraverso il pignoramento di un quinto dello stipendio, e così via per gli ulteriori creditori. – Il creditore può pignorare il conto corrente del debitore. Se non vi sono somme depositate il pignoramento avrà esito negativo. Se vi sono somme depositate e si tratta degli stipendi percepiti il creditore potrà pignorare le somme depositate con le seguenti modalità: – se l’accredito dello stipendio avviene prima del pignoramento, il creditore può pignorare solo l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale che, almeno per il 2015, è pari a euro 448,52. Ne deriva che la somma di euro 1.345,56 è intoccabile (ossia 448,52 x 3). – per tutte le mensilità di stipendio accreditate sul c/c nel giorno del pignoramento o successivamente, il creditore può prelevare dal conto gli importi nella misura massima di 1/5 dell’emolumento versato.
 

 
PIN
Il PIN o Personal Identification Number, è un codice personale segreto composto da una sequenza numerica.
 

 
Polizze index linked e Polizze unit linked
Contratti emessi da imprese assicurative in cui l’entità del capitale assicurato per alcuni anni dipende dall’andamento nel tempo o del valore di un “indice azionario o di un altro valore di riferimento” (c.d. polizze index linked) o del valore delle “quote di fondi di investimento interni all’impresa di assicurazione o di fondi esterni in cui sono investiti i premi versati, dedotti caricamenti e spese” (c.d. polizze unit linked); entrambi tali contratti possono prevedere un rendimento minimo (per i primi anni) e pagamenti o periodici o finali.
 

 
POS
Il POS o Point of sale, è il dispositivo elettronico – ed il relativo servizio bancario- che consente il pagamento di beni e servizi con l’utilizzo di una carta di pagamento.
 

 
Profili di Rischio dell’Investitore
Sono previsti dalla Direttiva 2004/39/CE (MiFID livello 1), la normativa europea in materia di investimenti che prevede, una protezione maggiore per gli investitori con minore conoscenza ed esperienza negli investimenti (clienti retail), mentre gli investitori con maggiore conoscenza ed esperienza in materia (clienti professionali) ricevono una protezione minore. Orientativamente (nel 2017 non esiste ancora una tabella ufficiale) si distinguono sei profili di rischio dell’investitore a ciascuno dei quali corrisponde una classe di rischio dello strumento finanziario: A) rischio “basso” o “Profilo Sicuro” a cui corrisponde la classe 1 (guadagni bassi ma probabilità bassa di perdite, generalmente non superiori all’1% dell’investimento), B) rischio “medio-basso” o “Profilo Conservativo” a cui corrisponde la classe 2, C) rischio “medio” o “Profilo Prudente” a cui corrisponde la classe 3, D) rischio “medio-alto” o “Profilo Equilibrato” a cui corrisponde la classe 4, E) rischio “alto” o “Profilo Dinamico” a cui corrisponde la classe 5, F) rischio “molto alto” o “Profilo Aggressivo” a cui corrisponde la classe 6 (guadagni molto alti ma probabilità molto alta di perdite, generalmente superiori al 50% dell’investimento). Vari fattori concorrono alla profilatura, dalla conoscenza degli strumenti finanziari all’esperienza in materia di investimenti, dagli orizzonti temporali agli obiettivi che ci si prefigge. Altri elementi sono la capacità di generare reddito e di accantonare risparmi, in base all’analisi del bilancio familiare, e rilevanza hanno anche il valore delle proprietà al netto di mutui e debiti e quello di investimenti a lungo termine. Il profilo di rischio tende a modificarsi nel tempo, non è statico.
 

 
Promotore Finanziario
E’ una persona fisica dipendente, agente o mandatario di un intermediario (banca, sim, impresa di investimento, sgr, ecc.) che esercita professionalmente l’offerta fuori sede. Per l’esercizio della professione deve essere abilitato attraverso l’iscrizione all’Albo nazionale dei promotori finanziari.
 

 
Prospetto Informativo
Documento che illustra le caratteristiche dello strumento finanziario oggetto della offerta pubblica.

Quote o azioni di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio)

Si tratta di “quote” di un patrimonio (c.d. Fondo Comune di Investimento) gestito da una società (che si chiama Società di Gestione del Risparmio o SGR) o di “azioni” di una società che gestisce il patrimonio (c.d. Società di Investimento a Capitale Variabile o SICAV); gli OICR possono essere “armonizzati” alla direttiva comunitaria n. 85/611/CEE, e quindi sono più sicuri perché soggetti a controlli più stringenti da parte degli enti di vigilanza, o “non armonizzati” come definiti nel provvedimento della Banca d’Italia del 14.04.2005, e quindi sono assai più rischiosi; i Fondi Comuni di Investimento possono essere distinti in “fondi a distribuzione dei proventi” o “fondi ad accumulazione dei proventi”; in “fondi aperti” (in cui il rimborso delle quote può essere chiesto in ogni momento) o “fondi chiusi” (in cui il rimborso delle quote può essere chiesto solo a scadenze predeterminate); tra i fondi chiusi i più noti sono i “fondi immobiliari”.
Rating
E’ un giudizio sulle capacità di una società (o di uno Stato) di pagare o meno i propri debiti espresso da un soggetto esterno e indipendente, l’agenzia di rating. Tale giudizio è sottoposto a revisione periodica.
 

 
Reclamo
Si presenta in caso di problemi con una banca o un intermediario finanziario. Ogni intermediario è tenuto ad avere un Ufficio Reclami e le modalità per presentare un reclamo e i recapiti degli Uffici sono, di norma, disponibili sul sito internet dell’intermediario. In caso di mancata risposta (entro 30 gg o 90 se si tratta di servizi di investimento ) o insoddisfacente il cittadino può rivolgersi a uno dei sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie previsti dalla legge , ovvero: – all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) se si tratta di un servizio bancario – all’ Arbitro per le controversie finanziarie (ACF ) se si tratta servizio finanziario. In alternativa è possibile rivolgersi all’Autorità giudiziaria.
 

 
Ricezione e trasmissione ordini
Servizio che può essere offerto dal “Contratto quadro”, con esso l’intermediario finanziario trasmette a una altro intermediario la richiesta del cliente di acquistare gli strumenti finanziari.
 

 
Rischio credito
Detto anche “Rischio di insolvenza” è il rischio che nell’ambito di un’operazione creditizia il debitore non assolva (anche solo in parte) ai suoi obblighi di rimborso del capitale e/o al pagamento degli interessi al suo creditore (ad esempio Tango Bond o obbligazioni Parmalat).
 

 
Rischio liquidità
La percentuale di probabilità che lo strumento finanziario possa essere venduto sul mercato senza sacrificio di prezzo.
 

 
Rischio mercato
Oscillazione nel tempo del prezzo dello strumento finanziario sul mercato.
Scheda prodotto
Illustra le caratteristiche dello strumento finanziario che si acquista (su consulenza o di propria iniziativa). La scheda deve indicare la classe di rischio effettiva dello strumento finanziario ovvero deve riportare tre tipologie di rischio: a) il rischio mercato, b) il rischio credito, c) il rischio liquidità. Per prodotti finanziari “illiquidi” la scheda prodotto dovrà contenere ulteriori informazioni come previsto dalla Comunicazione Consob n. 9019104 del 2.03.2009 in tema di distribuzione di prodotti illiquidi.
 

 
Scheda sulla profilatura
E’ la scheda in cui il cliente fornisce all’intermediario finanziario le informazioni circa la propria “conoscenza ed esperienza” sugli strumenti finanziari, la “situazione finanziaria”, gli “obiettivi di investimento”. Sono tutti parametri che l’intermediario utilizzerà per formulare il giudizio di “adeguatezza” ai fini della “consulenza”: l’intermediario può consigliare/raccomandare solo strumenti finanziari coerenti con tutti e tre i parametri riportati nella scheda sulla profilatura; nel caso di acquisti “ad iniziativa cliente” utilizzerà solo il parametro di “conoscenza ed esperienza” per formulare il giudizio di “appropriatezza”.
 

 
SEPA (o RID)
E’ un servizio di addebito diretto che consente, a fronte di una preventiva autorizzazione rilasciata dal/dai titolare/i del conto al soggetto creditore, l’addebito automatico di alcune spese periodiche (utenze domestiche, servizi rateali, abbonamenti editoriali, ecc…) o una tantum sul proprio conto corrente Il Sepa, dal 1° agosto 2014 sostituisce l’analogo servizio conosciuto come RID.
 

 
Servizi di investimento
Attraverso i servizi di investimento gli intermediari (banche, SIM ecc.) consentono di impiegare, sotto varie forme, i risparmi dei clienti, in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di Stato, quote di fondi, contratti e strumenti derivati ecc.). I servizi di investimento possono essere prestati solo da intermediari dotati di una specifica autorizzazione.
 

 
SGR – Società di gestione del risparmio
Sono soggetti che possono fornire alcuni determinati, servizi di investimento: • la gestione di portafogli (le cc.dd. gestioni patrimoniali); • la consulenza in materia di investimenti; • la ricezione e trasmissione di ordini (solamente in alcuni specifici casi). Insieme alle Sicav e alle Sicaf, gli unici soggetti che possono svolgere l’attività di gestione collettiva del risparmio (ad esempio, la gestione di fondi comuni di investimento mobiliare).
 

 
Sicav e Sicaf
Le società di investimento a capitale variabile (Sicav) e le società di investimento a capitale fisso (Sicaf) sono insieme alle SGR, gli unici soggetti che possono svolgere l’attività di gestione collettiva del risparmio e sono società ad oggetto sociale esclusivo (ossia possono svolgere solo questa attività).
 

 
SIM – Società di intermediazione mobiliare
Imprese di investimento, con sede legale e direzione generale in Italia, uniche, insieme alle banche autorizzate, a poter prestare servizi e attività d’investimento nei confronti del pubblico; sono iscritte in un apposito albo tenuto dalla Consob, che insieme alla Banca d’Italia vigila sulla loro attività.
 

 
Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC)
Un tempo denominati “centrali rischi private” – sono le banche dati private consultate da banche e finanziarie per verificare affidabilità e puntualità nei pagamenti e servono per valutare l’opportunità di concedere credito al consumo, prestiti e finanziamenti in qualsiasi forma tecnica.
 

 
Sofferenza
Termine utilizzato in ambito finanziario per indicare lo stato di insolvenza di un debitore ovvero quando questo sia valutato irreversibilmente incapace di saldare il proprio debito (in base ad una valutazione della situazione finanziaria complessiva del cliente fatta dalla banca/intermediario finanziario).
 

 
Sovraindebitamento
La legge 3/12 definisce il sovraindebitamento come quella “situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacitata del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni”.
 

 
Spread
Dato dalla differenza fra due tassi di interesse, rappresenta il margine di guadagno tra i due tassi. Nel settore bancario è la maggiorazione applicata al parametro di riferimento per la definizione del tasso d’interesse; varia in funzione della durata del contratto, del rischio del cliente, del rischio dell’operazione, dei costi di raccolta.
 

 
Strumento finanziario c.d. “illiquido”
Strumento non quotato sul Mercato Regolamentato, come ad esempio una azione emessa da una società non quotata in borsa (ad es. una banca che opera come società coop. per azioni).
T.E.G.M.
E’ il tasso effettivo globale medio. Indica, per categorie omogenee di operazioni creditizie (es. crediti personali, mutui, aperture di credito in conto corrente) il valore medio del tasso effettivamente applicato da banche e finanziarie nel trimestre precedente. I tassi rilevati sono pubblicati ogni trimestre in Gazzetta Ufficiale.
 

 
TAEG
E’ il tasso annuale effettivo globale e rappresenta il costo totale del credito. Comprende gli interessi e gli altri oneri (ad es. spese, oneri, commissioni accessorie) che il consumatore sostiene. Il TAEG è espresso in percentuale del credito concesso su base annua.
 

 
TAN
E’ il tasso annuo nominale cioè il tasso di interesse espresso in percentuale su base annua calcolato sull’ammontare del finanziamento erogato.
 

 
Tasso di Interesse
E’ una percentuale, calcolata sull’ammontare del prestito richiesto, che definisce un costo del finanziamento in un determinato lasso di tempo.
 

 
Trasparenza
Il principio di trasparenza presuppone che ai clienti siano fornite una serie di informazioni relative al rapporto contrattuale. Dette informazioni devono essere rese in modo corretto, chiaro ed esauriente. Le informazioni fornite devono essere adeguate alle caratteristiche dei prodotti e servizi oltre che alla tipologia della clientela destinataria. I rapporti devono improntarsi a criteri di buona fede e correttezza.

Usura

I tassi di interesse sono considerati di usura quando superano il limite consentito dalla legge sull’usura (L. 108/1996 e successive modifiche). Ogni trimestre, la Banca d’Italia pubblica i tassi medi (T.E.G.M.) delle operazioni di finanziamento per la definizione del tasso usuraio e questi tassi medi aumentati di un quarto a cui si aggiungono altri quattro punti percentuali rappresentano il tasso massimo oltre il quale scatta il reato di usura. Gli interessi considerati usurari vengono azzerati e non sono dovuti per l’intera durata del prestito.

Volatilità

Misura la variazione nel tempo di un valore, ad esempio prezzo di un bene o di una attività finanziaria
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